Il meglio di IFN
La pioggia cancella campi e frutteti
Ravenna, Modena e Forlì le province più colpite dall'ondata di maltempo
Uno scenario apocalittico, di quelli che non vorresti mai vedere: campi allagati, interi quartieri e centri abitati inondati e costretti all’evacuazione, argini di fiume che si rompono come se fossero fatti di cartapesta.
Sono questi gli effetti provocati dall’ondata di maltempo che ha colpito negli ultimi giorni i territori emiliano romagnoli, in particolare quelli situati fra Modena e Forlì, anche se “l’epicentro” si è avuto in provincia di Ravenna, dove si contano due morti ed un disperso oltre a diverse centinaia di sfollati in attesa che l’acqua defluisca.
Il motivo di tanta disgrazia è da ascriversi alle forti piogge che hanno colpito l’area per quasi 48 ore consecutive, con accumuli pluviometrici pari a 170-220 millimetri con cumulate massime che hanno raggiunto anche i 260 millimetri in alcune stazioni, come riporta l’Autorità di Bacino distrettuale del Fiume Po, che aggiunge: “I livelli idrometrici registrati sugli affluenti di destra del fiume Reno evidenziano l’eccezionalità dell’evento, superando in molte stazioni idrometriche tra il territorio di Bologna e la Provincia di Ravenna la soglia idrometrica di livello 3 che indica il passaggio di una piena eccezionale. Si sono registrati ingenti ed estesi fenomeni di erosione e trasporto solido sui territori collinari e montani. Nei tratti di pianura, i corsi d’acqua interessati, hanno registrato livelli prossimi alle sommità arginali, con diversi casi di tracimazione e rottura d’argine”.
L’ondata di maltempo ha colpito anche altre zone d’Italia come emerge dall’analisi di Coldiretti: “Si registrano forti danni anche in Puglia nell’area del Salento, con alberi sradicati e strade bloccate, e in Sicilia - soprattutto nel Messinese - con frane, smottamenti e viabilità compromessa nell’area dei Nebrodi. Con l’ondata di maltempo che ha investito l’Italia salgono i danni provocati dagli effetti dei cambiamenti climatici all’agricoltura che – spiega Coldiretti - hanno superato i 6 miliardi di euro nell’ultimo anno, una situazione praticamente mai vissuta in Italia con una devastazione che ha colpito le produzioni, dai campi ai frutteti, e le strutture dalle cascine alle serre.”
Il 2023 non è nemmeno giunto a metà del suo corso, ma per tantissime aziende l’annata è irrimediabilmente compromessa.