Dal campo
La frontiera del senza seme: in America si lavora su more e ciliegie
L’azienda Pairwise sta sfruttando la tecnologia dell’editing genetico
Ottenere frutti belli, buoni, resistenti e facili da mangiare sono tra gli obiettivi del miglioramento varietale nel mondo ortofrutta. La filiera è sempre più esigente e si aspetta prodotti sempre più performanti; il senza-seme è un aspetto che sta riscuotendo grande successo nel comparto dell’uva da tavola e delle angurie, per questo motivo si prova ad ottenere la partenocarpia anche in altri frutti.
L’azienda americana Pairwise vorrebbe ottenere more e ciliegie senza semi – come si legge su Fruitnet.com - sfruttando la tecnologia dell'editing genetico, tra cui Crispr (Clustered Regularly Interspaced Short Palindromic Repeats), per migliorare il processo di sviluppo del frutto. Tom Adams, amministratore delegato e co-fondatore, afferma che Pairwise ha creato il proprio strumento di editing genetico denominato Fulcrum Platform.
I primi prodotti lanciati da Pairwise utilizzando la sua tecnologia di editing genetico sono state le nuove varietà di senape verde. L’azienda ha eliminato il sapore simile al wasabi delle foglie crude e creato un nuovo prodotto per i consumatori che preferiscono un sapore meno pungente.
Tra i prodotti ortofrutticoli su cui sta lavorando Pairwise, ciliegie e more stanno ottenendo un grande progresso e hanno potenzialità ancora enormi. Come ha spiegato Adams, le ciliegie hanno il limite della disponibilità stagionale e il nocciolo non rende la degustazione facilissima. Così Pairwise ha iniziato a lavorare su una ciliegia senza nocciolo che sia disponibile tutto l’anno.
Per ottenere una produzione di 12 mesi l’anno, l’azienda americana, vorrebbe coltivare le ciliegie come i mirtilli: trasformare il ciliegio in un cespuglio così da poterlo coltivare sotto tunnel come i mirtilli. Anche per le more, l’obiettivo è ottenere dei frutti senza semi. Il percorso sarà molto lungo dato che è la prima volta che si prova ad ottenere un risultato simile e passeranno un po' di anni prima che i primi frutti arrivino sul mercato