Attualità
La Brexit minaccia l’ortofrutticoltura inglese
I nuovi controlli alla frontiera mettono a rischio le importazioni del materiale di propagazione
Nel Regno Unito aumenta la preoccupazione degli agricoltori per quanto riguarda i nuovi controlli alle frontiere sulle importazioni voluti dalla Brexit e in programma da fine aprile.
Secondo quanto affermato dalla National Farmers Union (NFU), l’organismo che rappresenta l’agricoltura e l’orticoltura inglese e, secondo quanto riportato dalla testata theguardian.com, i controlli sulla totalità delle importazioni che avrà luogo da aprile, potrebbero dare adito a disguidi e ritardi, danneggiando le piante importate e influenzando le scelte delle imprese sulla produzione futura.
La notizia ha portato un diffuso malcontento tra i coltivatori, i quali, tramite associazioni di categoria, come la Horticultural Trades Association, la British Apple and Pears, la British Tomato Growers’ Association e la British Berry Growers, hanno fatto eco alle preoccupazioni esposte dalla NFU.
Le categorie più a rischio sono fragole e piccoli frutti, in quanto il Regno Unito dipende fortemente dalle importazioni di piantine dall’UE, ma anche altre coltivazioni rischiano di essere minacciate, come i pomodori e alberi da frutto.
Il Governo inglese ha dichiarato che la nuova strategia di intensificazione dei controlli alle frontiere servirà a proteggere il paese dalle minacce alla biosicurezza, ma tra le perplessità degli agricoltori c’è anche un rischio legato alla sicurezza alimentare, poiché nei luoghi adibiti ai controlli non ci sono le stesse condizioni di sicurezza presenti nelle aziende agricole, e questo, insieme ai ritardi previsti in fase di controllo, espone i coltivatori ad un rischio finanziario nel caso in cui, poi, la produzione venga danneggiata.