La banana resiste alla crisi: aumentano i consumi e i prezzi tengono

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La banana resiste alla crisi: aumentano i consumi e i prezzi tengono

La banana si conferma un pilastro del reparto frutta e verdura, come evidenziano le analisi del Monitor Ortofrutta di Agroter, che - per la categoria del mese di aprile - dipingono uno scenario decisamente positivo sul fronte dei consumi. Nonostante i prezzi al pubblico nella Gdo abbiano registrato un aumento di poco superiore ai 10 punti percentuali negli ultimi tre anni, il trend di crescita si riflette anche nei volumi. In sostanza, l’effetto inflattivo non ha frenato la domanda: al contrario, i consumi sono aumentati, sfidando le consuete dinamiche di domanda e offerta.
Ma come si spiega questo fenomeno? Per anni, la banana è stata caratterizzata da prezzi stabili e tendenzialmente bassi. L’attuale incremento, pur significativo, non è paragonabile a quello di altre categorie ortofrutticole, e questo ha probabilmente rafforzato l’appeal del frutto, percepito come un’alternativa economicamente conveniente.

Il tema dell'attrattività sarà approfondito, insieme a tanti altri, durante la diretta IFN dedicata alle banane, in programma giovedì 17 aprile alle ore 12:00 sui canali social di IFN. L’evento vedrà la partecipazione dei protagonisti della filiera, con un dibattito moderato da Roberto Della Casa. Un panel rappresentativo del mondo produttivo si confronterà con la distribuzione per analizzare la situazione e tracciare possibili scenari futuri.
Ne discuteremo con: 

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Importazioni in crescita, Centro-Sud America protagonista
Quantificare i volumi di banane movimentati in Italia è relativamente semplice: (quasi) tutto il prodotto consumato nel Paese proviene dall’estero. La parentesi è d'obbligo perché, nonostante in Sicilia siano in corso i primi esperimenti di coltivazione, è ancora prematuro parlare di una produzione italiana di banane.
I principali fornitori sono i Paesi del Centro e Sud America: Ecuador, Colombia e Costa Rica rappresentano oltre l’80% delle importazioni, una quota che nel tempo si è ulteriormente consolidata. Fuori dal podio si collocano i Paesi Bassi, che, pur non essendo produttori, si confermano tra i principali trader di ortofrutta a livello globale, banane incluse.

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Negli ultimi anni, le importazioni di banane in Italia sono cresciute a un ritmo più sostenuto rispetto alle esportazioni, che in gran parte si limitano a transiti verso altri Paesi europei. Di conseguenza, il disavanzo della bilancia commerciale, soprattutto in termini di volume, continua ad aumentare.

Consumi e prezzi in aumento, soprattutto in Gdo
Negli ultimi tre anni, i consumi di banane in Italia hanno registrato un significativo incremento, con un balzo particolarmente evidente nei discount, che hanno guadagnato 20 punti percentuali rispetto al 2020. Al contrario, il canale del dettaglio tradizionale ha subito un tracollo di quasi il 30%. Nonostante questo squilibrio tra i canali distributivi, il risultato complessivo si attesta su una crescita del 13%.

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Sul fronte dei prezzi al consumo, l’aumento si è concentrato soprattutto tra il 2022 e il 2023, con un picco inflattivo di 15 punti percentuali rispetto al 2020. Tuttavia, il 2024 segna una lieve flessione, più marcata nel segmento discount, mentre il dettaglio tradizionale continua a mantenere quotazioni più elevate.

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L’analisi del canale Iper + Super a partire dal 2016 mostra come i prezzi delle banane siano rimasti pressoché immutati fino al 2021, con lievi variazioni percentuali da un anno all’altro. La crescita significativa si è registrata nel biennio 2022-2023, seguita da un nuovo assestamento nel 2024. In parallelo, i volumi di vendita sono in costante aumento negli ultimi tre anni.

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Dai dati emerge una strategia della Gdo volta a contenere i prezzi delle banane, che vengono aumentati solo quando strettamente necessario, come avvenuto nel biennio 2022-2023, segnato da forti tensioni geopolitiche e difficoltà nei Paesi produttori. Appena la situazione si è normalizzata, le quotazioni sono state prontamente ridotte, un calo che appare ingiustificato, considerando che i volumi di consumo sono rimasti in terreno positivo.

Stagionalità: picco in primavera, ma volumi regolari durante tutto l’anno
Concludiamo l’analisi approfondendo la stagionalità delle banane nel canale Iper+Super, dove i dati sulle vendite mensili permettono di tracciare un quadro dettagliato. La banana si conferma uno dei prodotti ortofrutticoli più destagionalizzati: la quota mensile varia infatti in un range relativamente stretto, compreso tra il 6% e l’11%. Marzo si distingue come il mese con il maggior volume di vendite, mentre agosto registra il livello più basso. 

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Tuttavia, non mancano le sorprese. Giugno, infatti, si posiziona al secondo posto per volumi venduti, subito dopo marzo, e complessivamente il periodo primaverile si conferma il momento di punta per il consumo di banane, superando leggermente l’inverno.
Il calo registrato a luglio e agosto non è sorprendente, considerando le alte temperature che favoriscono il consumo di frutta estiva. Tuttavia, non si assiste a un crollo drastico: le vendite estive restano infatti vicine a quelle dei mesi invernali, a dimostrazione del ruolo fondamentale della banana nella dieta dei consumatori italiani, che la scelgono come prodotto indispensabile durante tutto l’anno. (gc)

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