Kiwi Passion ingrana la marcia in Friuli

Il consorzio raggiunge 270 ettari lungo la Penisola

Kiwi Passion ingrana la marcia in Friuli

Prosegue a vele spiegate il piano di sviluppo del Consorzio Kiwi Passion®, che quest’anno raggiungerà la superficie di 270 ettari, in linea con la programmazione che punta a raggiungere quota 1.000 ettari entro il 2030, come spiega a IFN il presidente Nicola Negri: “Quest’anno commercializzeremo circa 2.000 tonnellate di prodotto fra le varietà Red Passion e Gold Passion, grazie agli impianti che stanno entrando progressivamente in produzione. Oramai siamo presenti in tutti i principali areali di produzione italiana e, proprio in questi giorni, abbiamo organizzato un incontro in campo presso i nostri associati di Frutta Friuli, dove abbiamo messo a dimora un impianto di ben 18 ettari coperti (superficie ragguardevole per la media italiana)”.
“L’ingresso all’interno della nostra compagine della più importante realtà frutticola friulana, nata dalla fusione tra la Friulfruct di Spilimbergo e la Friulkiwi di Rauscedo di San Giorgio della Richinvelda, ci rende particolarmente fieri ed è la dimostrazione della bontà del percorso che abbiamo intrapreso da ormai 5 anni a questa parte”.

A destra il Presidente Nicola Negri, a sinistra l'agronomo Luca Fiorentini

Uno dei segreti del Consorzio Kiwi Passion è il continuo e costante affiancamento tecnico che i produttori ricevono dal team di agronomi guidati dal Dott. Luca Fiorentini: “Abbiamo stilato un disciplinare di produzione preciso e dettagliato, che prende in considerazione tutte le variabili pedo-climatiche tipiche degli areali di coltivazione in cui siamo presenti, fermo restando che affianchiamo costantemente il produttore durante la stagione in modo da arrivare alla fase di raccolta in linea con i parametri di qualità prefissati dal Consorzio".

“Per quanto riguarda la parte di impiantistica la varietà Gold Passion deve essere dotata di rete antigrandine, mentre per Red Passion è necessario una copertura plastica, per proteggersi dal rischio di batteriosi. A livello di sesto d’impianto consigliamo distanze fra 4,50 m tra le fila e 1-1,50 m sulla fila nel caso della forma a cordone trasversale, mentre nel caso di un T-BAR ci si può allargare sulla fila fino a 2 metri. A prescindere dalla forma d’allevamento è fondamentale baulare il terreno per favorire lo sgrondo dell’acqua in eccesso; parimenti, è fondamentale gestire con estrema attenzione l’irrigazione ed in questo caso consigliamo di abbinare all’irrigazione a goccia (fondamentale anche per la fertirrigazione) degli sprinkler in modo da far fronte ai momenti di forte richiesta idrica, che verifichiamo con estrema precisione grazie all’adozione di sonde Sentek inserite nel terreno ad una profondità di 90 cm, dove misuriamo conducibilità elettrica, temperatura e umidità".

Passando alla gestione della pianta, Fiorentini si sofferma su un passaggio cruciale: “La fase di diradamento deve essere gestita con estrema cura per raggiungere un carico produttivo equilibrato, stimabile fra 27-35 ton/ha. Infatti, le nostre varietà sono particolarmente generose, quindi bisogna selezionare il giusto numero di germogli produttivi all’interno del tralcio e dei relativi fiori, in modo da arrivare in impollinazione con la giusta carica fiorale”. 

In generale la tecnica di coltivazione delle due varietà – Gold e Red Passion – è simile, anche se per il kiwi a polpa rossa ci sono alcuni aspetti da gestire con attenzione: “in questo caso è fondamentale che il produttore si attenga alle nostre linee guida in fase d’impianto, per far si che ci sia una corretta ventilazione. Allo stesso tempo la gestione irrigua è diversa rispetto alla norma, ma sono tutti accorgimenti di facile implementazione”.

“Grazie all’attenta applicazione dei nostri disciplinare di produzione – aggiunge il Presidente Nicola Negri – riusciamo a garantire ai consumatori una qualità costante nel tempo, che è il fondamento che sta alla base del nostro progetto”.