Kiwi, il mercato fluttua e rende rischiosi gli investimenti

Antigrandine per tutti, antipioggia solo per varietà gialle

Kiwi, il mercato fluttua e rende rischiosi gli investimenti

Gli actinidieti sono tra gli impianti che in frutticoltura necessitano di più strutture di protezione per garantire redditività all’agricoltore. Ovviamente, i costi d’impianto sono tra i più elevati nel panorama frutticolo: basti considerare che per l’impianto a pergoletta al Nord servono da 46 mila euro ad ettaro per la cultivar Hayward, per superare i 50 mila euro ad ettaro, per le pregiate varietà a polpa gialla.

Per quanto riguarda il meridione del Paese, dove si adotta il tendone, i costi scendono al di sotto dei 10 mila euro ad ettaro e questo sia per la minore densità di impianto che per la manodopera più a buon mercato.

Gli eventi climatici estremi - come piogge torrenziali e grandine - a cui abbiamo assistito negli ultimi anni hanno comunque spinto i produttori a investire sulle strutture di protezione e ad aumentare gli investimenti per ettaro per garantire la produzione. Ma per tutte le varietà è opportuno investire in strutture e protezioni così onerose?

Proviamo a mettere in fila le diverse voci di costo. Nell’anno di impianto la spesa più importante riguarda i materiali di sostegno, che oscilla fra 18 e 23 mila euro/ha. A questi dobbiamo aggiungere i costi relativi all’impianto antigrandine, pari a 12-13 mila euro ettaro. L’importo da attribuire agli astoni è quello più variabile: si va da poco meno di 6 mila euro/ha per l’Hayward a pergoletta a quasi 12 mila euro/ha per i kiwi giallo allevato a pergola nel Nord Italia. Infine, si aggiungono altri costi, come per lavorazioni e operazioni pre-impianto, ecc., per un valore fra 4-5 mila euro/ettaro. 

A onore del vero non dobbiamo dimenticare i costi durante la fase di allevamento (che dura 3 anni), stimabili fra 10-20 mila euro ad ettaro durante il triennio. 

Ipotizzando una durata dell’impianto di circa 15 anni, possiamo affermare che la quota di ammortamento annua per un impianto di kiwi con rete antigrandine ammonti fra 3.500-4.000 euro/anno per Hayward e 4.500-5.000 euro/anno per il kiwi giallo

Oltre alle protezioni antigrandine si stanno diffondendo anche le strutture antipioggia; queste protezioni sono di gran lunga più costose, considerando che rispetto all’investimento con l’antigrandine si devono aggiungere fra i 25 e 40 mila euro ad ettaro. È chiaro ed evidente che sono fattibili solo per il giallo e il rosso.

A prescindere dalla rete antipioggia proviamo a capire la sostenibilità economica dell’impianto con rete antigrandine.

Partendo dalle rese, Hayward si attesta fra 35-40 ton/ha in piena produzione, mentre il giallo solitamente mostra produzioni più contenute, fra 25-30 ton/ha. I costi di produzione superata la fase di allevamento sono stimabili fra 15-20 mila euro/ettaro all’anno per Hayward e 20-25 mila euro/ettaro all’anno per il giallo (con punte di 30 mila). Se a questi aggiungiamo i costi di ammortamento è chiaro ed evidente che la plv deve essere di tutto rispetto per mantenere una redditività sostenibile.

I prezzi in campagna negli ultimi 5 anni sono stati sicuramente interessanti, con il verde che oscilla fra 0,80-1,50 euro/chilo ed il giallo che va da 1,50 a 2,50 euro/chilo. Con queste quotazioni le plv sono certamente interessanti e possono superare i 60 mila euro/ettaro nel caso del giallo, a patto, però, che la resa resti su valori accettabili e non è cosa di poco conto, se pensiamo ai problemi fitopatologici che hanno colpito il kiwi (batteriosi e moria), oltre ai problemi ambientali (gelate in primavera e colpi di sole d’estate).

Inoltre, a livello di mercato negli ultimi anni siamo stati favoriti da una offerta tendenzialmente bassa, ma cosa succederà appena tutte le aree produttive torneranno a pieno regime? Difficile fare previsioni ma, soprattutto nel verde dove la pressione greca è sempre più forte, si rischia di scendere al di sotto di quotazioni che rendono la coltivazione difficilmente sostenibile.

Fonte: Alessandro Palmieri, Università di Bologna (TerraeVita n° 30 2023)

Ha collaborato Fabrizio Pattuelli