Kiwi, dal Cile continueranno ad arrivarne meno

Attesi volumi ridotti del 14% e stop delle forniture entro metà agosto

Kiwi, dal Cile continueranno ad arrivarne meno

Le quantità di kiwi cileno disponibili saranno quest’anno inferiori e le forniture termineranno un mese prima del previsto. A riportare la notizia è la testata online Fruitnet.com, che specifica come i volumi saranno il 14% in meno rispetto all’ultima annata (2021/2022). Una situazione che si ripercuote sulle quotazioni dei frutti cileni nei mercati all'ingrosso italiani, che si aggirano sui 3 euro al chilogrammo per i kiwi superiori ai 100 grammi (come si legge anche nel listino giornaliero online del Caat).   

Una situazione a cui va aggiungersi anche un calo dei volumi del 30% per il kiwi verde neozelandese e che, come ha specificato anche il presidente del Comitato cileno per i kiwi Carlos Cruzat, ha portato ad un vivace movimento delle vendite nei mercati dell'emisfero settentrionale.
Un trend che porterà la spedizioni verso altri Paesi a terminare un mese prima del normale, probabilmente entro la metà di agosto. Una situazione che potrebbe rappresentare un vantaggio per i produttori italiani, che troveranno il mercato sgombro dai concorrenti esteri e partire così ‘con il piede giusto’.

Venendo alla qualità del raccolto di quest'anno, secondo Cruzat si può affermare che sia stata positiva, grazie ad una calda estate e un abbondante approvvigionamento di acqua: “La frutta di quest'anno presenta un calibro più grande rispetto alla media e la sostanza secca è maggiore delle stagioni precedenti, cosa che rappresenta un plus per l'esperienza di consumo”.  

Ad influire sulle vendite dei kiwi cileni anche vaste campagne promozionali effettuate negli Stati Uniti e in India: quest’ultimo viene definito da Cruzat come un “mercato in crescita sistematica da otto anni, dove portiamo avanti campagne promozionali da cinque anni, perché lì c'è conoscenza e cultura del cibo".
In India sono infatti gli stessi medici a raccomandare il consumo di prodotti ricchi di vitamina C, come i kiwi, poiché contribuiscono a combattere malattie endemiche, come la febbre dengue. 

Allo stesso tempo gli Stati Uniti, che finora sono stati un mercato stabile per volume di vendite, potrebbero presentare un grande potenziale di crescita a causa dei crescenti problemi di salute registrati dalla popolazione durante e dopo la pandemia di Covid.  

Malgrado le possibilità, la produzione cilena di kiwi è costantemente diminuita negli ultimi 20 anni e oggi rappresenta meno della metà del suo picco storico, a causa dell'elevato numero di vecchi frutteti colpiti da Psa che sono stati sradicati.
Tuttavia, Cruzat evidenzia che la produzione è destinata a stabilizzarsi e potrebbe addirittura aumentare entro il 2030 grazie al rinnovo dei vecchi frutteti e all'entrata in produzione di nuove piantagioni.


Ha collaborato Alberto Biffi