Attualità
Irrigazione agricola, l'esempio virtuoso del Trentino
Da Fem progetti sperimentali per gestirla al meglio
Il settore agricolo è il più grande consumatore di acqua e l'uso più importante della risorsa idrica in agricoltura è l'irrigazione.
Sebbene negli ultimi decenni il Trentino abbia fatto passi avanti nell’opera di efficientamento dell’utilizzo irriguo diventando un vero e proprio modello per altre realtà, l'obiettivo comune a tutti gli operatori delle filiere agroalimentari - dalla Provincia agli enti di ricerca, dai Consorzi irrigui e di miglioramento fondiario agli agricoltori e alle cooperative - è procedere sulla strada dell’ottimizzazione della risorsa idrica in agricoltura.
Parte da questa importante e condivisa premessa l'incontro sull'irrigazione che ha permesso di gettare luce sulle più recenti conoscenze sviluppate dalla Fondazione Mach sui temi dei fabbisogni irrigui delle colture in Trentino, sensibilizzando per l’utilizzo pratico che queste conoscenze possono avere. Anche perché le anomalie del cambiamento climatico come l'aumento della temperatura, il cambio del regime delle piogge, fenomeni estremi quali la siccità e le alluvioni, richiedono sempre più una particolare attenzione alla “gestione dell'acqua” in un settore cruciale come l' agricoltura.
Presso la Fondazione Mach sono in corso, infatti, vari progetti sperimentali con l’obiettivo di testare tecnologie e affinare i modelli per mettere a disposizione dei consorzi irrigui degli agricoltori dati e strumenti informatici per gestire al meglio l’irrigazione dei propri campi.
“La Fondazione Mach si sta occupando di gestione dell’acqua per uso irriguo nell'ambito delle attività scientifiche ad essa peculiari - ha spiegato il presidente Mirco Maria Franco Cattani -. In particolare, in stretta collaborazione con Fondazione Bruno Kessler, Trentino digitale e con il coordinamento del Dipartimento agricoltura della Provincia autonoma di Trento, è stato avviato il progetto IrriTre che ha l’obiettivo di promuovere un uso più sostenibile dell'acqua mediante pratiche di irrigazione di precisione che derivano dall’adozione di protocolli e linee guida in grado di interagire con i sistemi di controllo e distribuzione irrigua già presenti e quelli che verranno realizzate in futuro. Oltre a questo è in cantiere per iniziativa della PAT la realizzazione di un piano irriguo provinciale che coinvolge anche UniTrento e Comifo”. Il presidente ha espresso la soddisfazione della FEM per l’approvazione avvenuta ieri all'unanimità in Commissione agricoltura del Senato dell'emendamento che consentirà la sperimentazione in campo delle TEA perché finalmente ci sarà la possibilità di sperimentare in campo le piante selezionate con queste tecniche e che risultano resistenti ai patogeni, coltivabili con meno input chimici, in grado di fronteggiare gli effetti del cambiamento climatico, consentendo anche un risparmio idrico.
L'incontro è stato l'occasione anche per riflettere su dati importanti. Da un punto di vista quantitativo, il volume derivabile ad uso irriguo si attesta intorno ai 600 milioni di metri cubi all’anno. "L'uso parsimonioso della risorsa idrica promosso negli ultimi anni dalla Provincia attraverso specifici investimenti provinciali sui sistemi di irrigazione- ha detto il vicepresidente PAT Mario Tonina - ha determinato un consumo reale significativamente ridotto": da 600 milioni di metri cubi potenzialmente utilizzabili a 120 milioni di metri cubi di acqua realmente impiegata. Infatti, ad oggi più dell’80% della superficie irrigata (circa 20.000 ettari) utilizza il sistema a goccia che rappresenta un grande risparmio. Il rimanente 20% della superficie, agricola irrigata con sistemi a pioggia, potrà essere convertito in irrigazione a goccia nel prossimo periodo.
"Incontri come quello di oggi - ha evidenziato il vicepresidente PAT Mario Tonina - sono significativi per la Provincia, perché, se da una parte contribuiscono ad arricchire le azioni di tipo individuale ed emergenziale, dall’altra possono fornire una interessante prospettiva per la gestione nel lungo periodo. A questo proposito si rimarca l’attuale proficua collaborazione tra Provincia e Fondazione Mach e si coglie l’occasione per auspicare ulteriori campi di sviluppo e ricerca. Vorrei aggiungere che se il Trentino è all’avanguardia da questo punto di vista lo dobbiamo alla storia della nostra autonomia e ad enti di ricerca come FEM e FBK attivi nell’interesse della comunità trentina e non solo”.
Dopo gli interventi del vicepresidente della PAT e assessore all’urbanistica, ambiente e cooperazione, Mario Tonina, e del presidente FEM, Mirco Maria Franco Cattani, sono seguite le relazioni sui fabbisogni irrigui delle principali colture arboree trentine a cura di Stefano Pedò, sul ruolo dell’acqua nelle produzioni foraggere in Trentino a cura di Gabriele Iussig, sull’analisi dell’andamento climatico in funzione del fabbisogno delle colture a cura di Stefano Corradini. Il ruolo e l'evoluzione delle previsioni meteorologiche sono state messe in luce da Andrea Piazza di Meteotrentino mentre le misure, i modelli e il consiglio irriguo con lo stato dell’arte e uno sguardo sulle prospettive sono stati evidenziati da Fabio Zottele. L’incontro è stato moderato da Maurizio Bottura, dirigente del Centro Trasferimento Tecnologico FEM.
Fonte: Ufficio Stampa Fondazione Edmund Mach