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Intesa raggiunta sul nuovo Regolamento per DOP e IGP
Si apre un nuovo capitolo per lo sviluppo delle produzioni di eccellenza dei territori
Lo avevamo promesso e lo abbiamo mantenuto: dal 2024 i nostri agricoltori e produttori potranno contare su un nuovo testo unico europeo sulle produzioni di qualità, con misure ambiziose, nel solo interesse delle nostre filiere produttive d’eccellenza. Nel pomeriggio abbiamo raggiunto l’accordo sul nuovo regolamento Ue per i prodotti Dop e Igp con il Ministro spagnolo Luis Planas, che negoziava come presidente di turno dell’AGRIFISH e con Commissario all’agricoltura della Commissione Ue, Janusz Wojcechowsk.
Il nuovo regolamento, che entrerà in vigore nei primi mesi del 2024 dopo i passaggi formali in Parlamento e Consiglio, farà evolvere un sistema senza eguali nel mondo, capace di generare valore senza investire alcun fondo pubblico. Come? Rafforzando il ruolo dei consorzi, la protezione di Dop e Igp, e la trasparenza verso i consumatori. In particolare, introduciamo l’obbligo di indicare sull’etichetta di qualsiasi Dop e Igp il nome del produttore, ed eliminiamo una volta per tutte quelle falle del sistema che consentono di sfruttare indebitamente la reputazione delle nostre IG, come nel caso dell’aceto balsamico sloveno e cipriota, o del Prosek made in Croazia. Viene infatti chiarito come le richieste di registrazione di menzioni tradizionali, come quella del Prosek, non potranno più essere prese in considerazione, in quanto identiche o evocative di nomi di Dop o Igp.
I prodotti Dop e Igp beneficeranno di protezione ex-officio anche nel sistema dei domini internet, con un struttura di geoblocking immediato di tutti i contenuti illeciti. Nel caso in cui le IG siano utilizzate come ingredienti, sarà necessario informare il consorzio dell’utilizzo del prodotto. Gli Stati membri che lo vorranno, potranno prevedere anche l’obbligo di autorizzazione scritta da parte dei consorzi di tutela a beneficio dei quali abbiamo inserito nuovi poteri, tra cui tra cui la lotta alle pratiche svalorizzanti, la programmazione produttiva con piani fino a sei anni, la promozione del turismo IG e semplificazione delle norme per la registrazione e la modifica dei disciplinari di produzione. Viene messa la parola fine anche su uno dei punti più discussi del regolamento, il ruolo dell’Ufficio europeo della proprietà intellettuale, l’Euipo: abbiamo infatti chiarito che l’Euipo dovrà avere un ruolo consultivo e solo su questioni amministrative, mentre l’interlocutore dei produttori resterà la Commissione Ue, consolidando il legame tra i marchi della qualità europea e lo sviluppo delle aree rurali.
Il nuovo testo unico per la qualità europea sarà l’unico atto legislativo di questa legislatura a supporto di un settore agricolo e agro-alimentare più competitivo, sostenibile, integrato e in grado di creare valore aggiunto, a beneficio delle nostre aree rurali.