Attualità
Internazionalizzazione: riunita la Cabina di Regia Mimit-Maeci
Al centro della riunione un importante protocollo d’intesa tra ICE e Invitalia

Si è svolta venerdì (8 marzo, ndr) a Palazzo Piacentini la XII riunione della Cabina di Regia per l’Internazionalizzazione, sotto la co-presidenza del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e del Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani.
Al centro della riunione un importante protocollo d’intesa tra ICE e Invitalia, controfirmato da Maeci e Mimit, per il coordinamento delle rispettive attività. L’obiettivo, come prima iniziativa concreta della Cabina di Regia, è quello di favorire gli investimenti esteri qualificati nel territorio italiano e rafforzare l’attrattività del sistema Paese sui mercati internazionali.
“Il nostro tessuto imprenditoriale, che ha saputo reagire meglio di altri competitor europei alle recenti crisi, ora si trova a operare in un contesto geopolitico complesso e nel quale la doppia transizione, green e tecnologica, cambia il volto della globalizzazione. Con questa cabina di regia, ancora una volta le Istituzioni si dimostrano capaci di essere al fianco delle nostre aziende, portando avanti una politica di supporto e promozione dell’Italia sia a livello di pianificazione strategica sia attraverso un sostegno pubblico. In particolare, con l’entrata in vigore della legge quadro sul Made in Italy si rafforzano ancora di più le filiere produttive italiane. Fondo sovrano con un focus sulle materie prime critiche; istituzione del liceo del Made in Italy e Fondazione ad hoc per puntare sulla formazione delle competenze; creazione della giornata del Made in Italy del 15 aprile; difesa dei marchi storici e lotta alla contraffazione sono i pilastri su cui si basa il comune sforzo per proiettare il Made in Italy nella sfida internazionale. La strada da percorrere per affermare sempre più la leadership del nostro Paese è tracciata”, ha dichiarato il Ministro Urso in apertura della Cabina di Regia.
Nel suo intervento, il Ministro Tajani ha sottolineato l’importanza di mettere a sistema e valorizzare il contributo di tutti gli attori, pubblici e privati, impegnati nel sostegno all’export e all’internazionalizzazione del tessuto economico italiano.“ Il nostro lavoro di squadra, che questa riunione intende riaffermare e rilanciare, parte dall’elaborazione congiunta della strategia di promozione all’estero delle nostre imprese”, ha dichiarato il Ministro Tajani, assistito per l’occasione dal Sottosegretario agli Esteri Maria Tripodi, che ha tra le sue deleghe la promozione del commercio internazionale, una delle priorità del Governo e della Presidenza italiana del G7.
“Il Governo sostiene le imprese esportatrici con misure concrete. Nel 2023 abbiamo supportato le nostre aziende mettendo a loro disposizione 1,65 miliardi di finanziamenti erogati tramite Simest a condizioni molto vantaggiose. Insieme ad ICE abbiamo poi realizzato 960 iniziative promozionali in tutto il mondo, per un valore di 205 milioni di Euro. Quest’anno confermiamo con ulteriori 1,65 miliardi di Euro il nostro impegno sul fronte dei finanziamenti agevolati alle imprese, un elemento tanto più importante in una fase di tassi di interesse ancora elevati. Con ICE sono già programmate oltre 600 iniziative, con un budget di 140 milioni di Euro, cui si aggiungeranno circa 170 milioni di Euro per iniziative a partire dal mese di settembre. Intendiamo, attraverso questo impegno, supportare le nostre imprese con ancora maggior vigore nel diversificare i mercati di sbocco, guardando all’evoluzione della geografia del commercio internazionale, e promuovendo un Made in Italy autentico e di qualità. In questo sforzo corale, la nostra rete diplomatica all’estero – Ambasciate, Consolati, Rappresentanze Permanenti e Uffici dell’Agenzia ICE – è pienamente mobilitata”, ha concluso il Vicepremier.
Al termine della riunione è stato adottato un documento conclusivo redatto di concerto con tutti gli attori della Cabina di Regia, che fornisce le linee strategiche per l’internazionalizzazione, gli strumenti e le azioni per il 2024, incluse le modalità di promozione del Made in Italy e le priorità geografiche di azione.
Particolare attenzione è dedicata al sistema fieristico, alla grande distribuzione organizzata, nonché a iniziative di rilevanza strategica con focus soprattutto su Africa e Ucraina. Il documento si sofferma poi sulla promozione integrata del Made in Italy con le sue filiere produttive nazionali. Uno dei principali strumenti è rappresentato dalla legge quadro sul Made in Italy con l’istituzione, tra l’altro, anche di un Fondo nazionale a essa connesso. Vengono approfonditi, inoltre, argomenti con approfondimenti dedicati all’economia dello spazio, all’approvvigionamento di materie prime critiche, all’innovazione, alle startup, nonché alle azioni di attrazione e sblocco degli investimenti esteri.
Copagri: internazionalizzazione, recuperare il gap della bilancia commerciale agricola italiana
“La crescita del Paese passa necessariamente dal rafforzamento della promozione del Made in Italy all’estero e dall’attrazione degli investimenti, che sono asset fondamentali per la tenuta economica dell’Italia; basti pensare che il 32% del PIL nazionale deriva dalle esportazioni e il 20% dagli investimenti esteri”. Lo ha ricordato il vicepresidente della Copagri Giovanni Bernardini in occasione dell’odierna riunione della Cabina di regia per l’internazionalizzazione, presieduta dai ministri delle Imprese e Made in Italy Adolfo Urso e degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale Antonio Tajani.
“In tale ottica, l’impegno del Governo in questi ambiti rappresenta un positivo segnale di attenzione e fiducia nei confronti dei mercati, oltre che una condizione fondamentale per andare a recuperare il gap della bilancia commerciale agricola italiana; sebbene, infatti, l’interscambio commerciale dell’agroalimentare sia in negativo ‘solo’ di 1,6 miliardi di euro, grazie ai 60,7 miliardi di euro di esportazioni del nostro Paese, ben diversa è la situazione rapportata esclusivamente al comparto primario, dove a fronte di 8,4 miliardi di euro di esportazioni, l’Italia importa oltre 21 miliardi di euro di prodotti agricoli”, ha osservato il vicepresidente.
“Continuare a lavorare, come del resto si sta già facendo da tempo, per colmare quanto possibile questo gap è una conditio sine qua non per invertire l’attuale trend che va a incidere sensibilmente sulla redditività del Primario, che dipende in larga parte dai consumi interni e dall’export, e ovviamente sul reddito dei produttori agricoli, i quali sempre più frequentemente si trovano costretti a dover competere con materie prime realizzate a costi molto più contenuti di quelli italiani”, ha aggiunto Bernardini.
“È necessario, quindi, uno sforzo congiunto di tutti gli enti interessati per rafforzare la promozione del settore agricolo italiano e delle sue numerose eccellenze in tutte le sedi, puntando sull’invidiabile capillarità delle nostre sedi diplomatiche e valorizzando il più possibile la candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco; basti pensare, ad esempio, a iniziative informative e promozionali che vadano a coniugare questi due aspetti, con il duplice beneficio di supportare la candidatura e, al contempo, promuovere le caratteristiche dei prodotti agricoli italiani, andando così anche a recuperare parte dei 50 miliardi di euro dell’italian sounding”, ha concluso il vicepresidente della Copagri. (am)
Fonte: Uffici stampa Maeci-Mimit (Ministero delle Imprese e del Made in Italy-Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale) e Copagri




















