Il meglio di IFN
Inizia la raccolta della mela Gala in pianura
Campagna in ritardo, molteplici le incognite
In questi giorni sono partiti i primi stacchi delle mele del gruppo Gala negli areali di pianura, che, come da consuetudine, inaugurano la nuova stagione melicola.
Previsioni più accurate le potrete leggere nell’edizione di domani, dove analizzeremo nel dettaglio i dati esaminati durante Prognosfruit, ma in campagna i rumors si fanno sempre più insistenti.
Partiamo dalle certezze. Gli stock di mele sono ai minimi storici (clicca qui per approfondire) ed iniziare la stagione con i magazzini semi-vuoti è da sempre una notizia positiva, che viene sfruttata dai produttori in fase di contrattazione con il commerciante di turno.
Per quanto riguarda la varietà Gala, le notizie che abbiamo raccolto fra produttori e tecnici di campagna in questi giorni sono estremamente eterogenee. In generale, si nota un ritardo nella maturazione rispetto ad altre annate, quantificabile nell’ordine di 5-7 giornate in funzione della zona. Un aspetto che abbiamo notato anche durante le rilevazioni nei mercati all’ingrosso, all’interno dei quali non si trovano ancora mele di nuovo raccolto, a differenza di quanto accadeva gli anni scorsi nello stesso periodo.
Attualmente, chi sta entrando in campo a raccogliere effettua la cosiddetta “sfiorata”, poiché si raccolgono quei pochi frutti per albero idonei alla vendita. Fra una settimana i volumi dovrebbero iniziare a farsi interessanti.
In merito al carico produttivo, i danni da gelo in alcuni areali hanno limitato la produzione, ma nulla di preoccupante. C’è maggior timore, invece, per quanto riguarda pezzatura e sovracolore dei frutti, che incidono direttamente sulla PLV del meleto. Infatti, si segnalano impianti sovraccarichi, probabilmente a causa di criticità durante la fase di diradamento, che mostrano frutti piccoli e scarsamente colorati. Al contrario non mancano situazioni in perfetto equilibrio vegeto-produttivo. Sicuramente l’abbassamento delle temperature di quest’ultimo periodo sta favorendo la colorazione dei frutti che è determinante per spuntare prezzi remunerativi.
Chiaramente le zone alluvionate mostrano maggiori criticità dovute in larga parte all’impossibilità di effettuare le pratiche colturali col giusto “timing”, ma in generale i meleti hanno mostrato doti di resilienza per certi versi inaspettate.
In generale, si nota incertezza con tanti alti bassi e solo con l’avanzare delle raccolte sarà possibile fornire un quadro più esaustivo. Sicuramente, ciò che preoccupa maggiormente gli operatori di pianura è il rischio di accavallarsi con le produzioni di montagna, come è accaduto l’anno scorso, poiché in tal caso i prezzi potrebbero calare vistosamente. Ma quest’anno la partita sarà tutta da giocare e si spera che gli stock bassi possano dare impulso alle contrattazioni.