Ingrosso, solo gli agrumi trainano i mercati

Focus sulle vendite da Torino con il grossista Andriulo

Ingrosso, solo gli agrumi trainano i mercati

A gennaio i mercati all’ingrosso appaiono ‘appiattiti’ un po’ in tutta Italia. Dopo le festività natalizie, gennaio è un mese di transizione, in cui i clienti limitano gli acquisti e si mostrano in generale disorientati nella scelta dei prodotti. Solo gli agrumi sembrano trainare le vendite, confermando il trend commerciale che abbiamo riportato anche qualche giorno fa sulla rivista (clicca qui per leggere). Abbiamo analizzato la situazione con Claudio Andriulo, titolare dello stand Frutta Castelvecchio al Caat di Torino.

“Il mese di gennaio non è pertito bene e stiamo vendendo poco – spiega Andriulo a IFN – e anche se c’è qualche fiammata sui prezzi per determinati prodotti, si tratta di una situazione che dura appena qualche giorno ed è legata alla scarsità di volumi disponibili. Il tutto dopo un Natale che è stato davvero sottotono, con vendite concentrate solo nei giorni delle festività”. E continua: “Oggi in assortimento si trovano tutti i prodotti e i volumi non mancano, sono i clienti che non sanno cosa scegliere. Da parte nostra, così, è ancora più difficile programmare e ci siamo ridotti a scaricare gli articoli pur non sapendo a quale domanda andiamo incontro”.

"Bene le vendite delle clementine, anche se la stagione sta arrivando alla fine e sul mercato spuntano già le varietà tardive - sia italiane che estere - con una notevole differenza di prezzo: “Parliamo di quotazioni pari a 0,80/1,50 euro per le ultime clementine italiane, mentre le tardive partono da 1,50 euro e le israeliane arrivano anche a 2,50 euro al chilogrammo", dice Andriulo. "I consumatori acquistano anche le tardive ma in quantità molto limitate considerati i prezzi”.

Lo stesso discorso si può fare anche per arance Tarocco e Navel: “Se piazziamo le arance Tarocco dal calibro importante anche a 2 euro al chilogrammo (prezzi determinati dal caldo estivo e dalla pioggia di fine estate che ha ridotto le quantità delle grandi pezzature), le Navel arrivano al massimo a 1,20/1,30. È chiaro che i consumatori riconoscono la qualità del Tarocco ma spesso non possono permetterselo e virano la scelta sulle Navel o sui calibri più piccoli del Tarocco”.

E conclude: “Niente è allineato come dovrebbe essere in questo periodo e stiamo registrando consumi davvero bassi; speriamo che a febbraio possa esserci una leggera ripresa. Al di là dei prezzi, serve educare i consumatori a mangiare più frutta e, probabilmente, i prodotti ready-to-eat che stanno realizzando le grandi aziende vanno in quest’ottica: speriamo che sia solo l’inizio per incentivare il nostro settore che fornisce prodotti che sono alla basa di un’alimentazione salutare”. 

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