In Spagna è allarme lamponi: le superfici si riducono del 21,5%

Il Messico prova a rubare lo scettro di leader mondiale

In Spagna è allarme lamponi: le superfici si riducono del 21,5%

In Spagna crollano le superfici dedicate alla produzione di lamponi. Secondo i dati forniti dall’associazione Freshuelva, per la principale provincia spagnola produttrice di piccoli frutti - e riportati dalla testata east-fruit.com - per la prossima stagione le superfici potrebbero ridursi del 21,5%: un calo drastico rispetto alle altre colture di piccoli frutti.  

Sono dati preoccupanti per il Paese iberico, dato che è il più grande esportatore mondiale di lamponi e more, con volumi che raggiungono la cifra di 70 mila tonnellate, generando un giro d’affari che supera il mezzo miliardo di dollari all’anno. 

Solo una scelta produttiva o i motivi sono altri?
La causa scatenante, secondo i rappresentanti dell'associazione di settore, è stato l'impatto negativo della tempesta Bernard dello scorso ottobre sulle produzioni di lamponi. Inoltre, come riporta l'articolo, le conseguenze di questo evento estremo si ripercuoteranno sulle quotazioni dei berries anche nei prossimi mesi. 

Ma la colpa non è solo di Bernard, l’andamento commerciale delle ultime stagioni è stato negativo, con scarse remunerazioni per i produttori. Dunque, questo aspetto non ha incoraggiato il settore a fronteggiare il calo della superfice. 

Nel frattempo, anche in Paesi come Serbia, Polonia e Bosnia-Erzegovina, ci sarà un calo della superficie coltivata a lamponi. Aspetto confortante per la Spagna, che approfitta del clima mite per esportare i prodotti in primavera, anticipando i produttori dei paesi europei più freddi. Anche se, in termini di volume, il grande competitor della Spagna è il Messico che sta lavorando per diventare leader mondiale anche in valore e spodestare la Spagna.