In Israele è sos manodopera nei campi

Il settore richiede volontari per aiutare le imprese agricole in difficoltà

In Israele è sos manodopera nei campi

La situazione che si è venuta a creare in Israele nelle ultime settimane sta avendo pesanti effetti sull'agricoltura, soprattutto per carenza di manodopera, fatto che sta preoccupando le aziende agricole.  
Israele, difatti, ha perso sia i lavoratori agricoli palestinesi che quelli di origine thailandese che costiutiscono l'ossatura della forza lavoro, lasciando l’agricoltura israeliana a richiedere volontari per portare avanti le aziende e aiutare gli agricoltori in difficoltà.

Numerose le testimonianze rilasciate al New York Times, in cui vengono riportate parole di sconforto da parte degli imprenditori agricoli che non riescono più a gestire le coltivazioni e a occuparsi di tutte le attività.
 

Il vicedirettore esecutivo del Ministero dell’Agricoltura israeliano, Yuval Lipkin ha affermato che l’agricoltura israeliana sta affrontando la sua più grande crisi dalla fondazione dello Stato, nel 1948, in quanto nelle aziende agricole mancherebbero almeno 15.000 lavoratori. Prima degli ultimi avvenimenti, il settore agricolo impiegava circa 30.000 lavoratori di origine thailandese, più altri 9.000 palestinesi. 

Per cercare di risolvere la situazione, nelle ultime settimane, il governo israeliano si è occupato della questione organizzando colloqui con il Vietnam e altri paesi su potenziali accordi lavorativi, ma potrebbero passare mesi prima che la questione si sblocchi. 
L’appello per la ricerca di volontari è partito direttamente dagli agricoltori e grazie anche ai social media la voce si è diffusa rapidamente trovando già numerose persone disposte ad aiutare le aziende, per tamponare il problema.

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