Il prezzo delle patate continua a salire, +26%

E' record di importazioni con mezzo miliardo di chili nel primo semestre 2023

Il prezzo delle patate continua a salire, +26%

Si impennano  i prezzi delle patate che salgono del 26% con il crollo dei raccolti e l’addio ad una patata su quattro. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sui dati Istat sull’inflazione a settembre che registra anche una decisa frenata dei prezzi al dettaglio delle verdure con l’aumento che scende dal +20,1% del mese scorso al +13,8% a fronte di una sostanziale stabilità della frutta che cresce del +9,6%. 

A influenzare i prezzi delle patate è il fatto che, a fronte del crollo delle produzioni nazionali, le importazioni di patate straniere – sottolinea la Coldiretti – sono esplose con un aumento del 27% degli arrivi che superano il record del mezzo miliardo di chili nel primo semestre dell’anno. Il risultato – precisa la Coldiretti – è che gli agricoltori italiani hanno registrato un crollo delle produzioni, non compensate da aumenti adeguati dei prezzi all’origine anche per effetto dell’aumento dei costi energetici, mentre i prezzi al dettaglio stanno mettendo in grossa difficoltà i consumatori. Infatti – continua la Coldiretti – a fronte delle quotazioni alla produzione agricola pari in media a 0,54 euro al chilo secondo l’Ismea al dettaglio per i consumatori i prezzi salgono però a valori compresi tra 1,10-2,30 euro al chilo.

Aumentare la sovranità alimentare del Paese e ridurre la dipendenza dall’estero investendo in innovazione e tecnologia per difendere i raccolti dai cambiamenti climatici, rappresenta – sostiene la Coldiretti – una scelta importante per contenere i prezzi ed alzare la qualità dell’alimentazione. L’opportunità offerta dal Pnrr per l’agroalimentare italiano – evidenzia Coldiretti – va nella direzione auspicata di “raffreddare” il carovita che pesa sulle tasche degli italiani e sui costi delle imprese. Gli accordi di filiera per sostenere la produzione in settori cardine, dalla pasta alla carne, dal latte all’olio, dalla frutta alla verdura sono infatti un’occasione unica che – conclude la Coldiretti – non va sprecata per crescere e garantire una più equa distribuzione del valore lungo la filiera, dal produttore al consumatore.

Fonte: Coldiretti