Il Perù accelera sull’export di uva da tavola

+4% per la stagione 2025-2026

Il Perù accelera sull’export di uva da tavola

Le esportazioni di uva da tavola del Perù per la stagione 2025-2026 sono attese in crescita. Secondo le prime stime di Agraria, riportate da fruitbook.com, il volume complessivo dovrebbe raggiungere le 706.211 tonnellate, con un aumento del 4% rispetto alle 679.699 tonnellate spedite l’anno precedente.

La campagna di esportazione dell’uva peruviana è suddivisa in quattro periodi distinti. Nella prima fase, che va da agosto a ottobre (settimane 34-42), si stima che partirà circa il 5% del totale. Il grosso delle spedizioni, pari al 57%, è previsto tra ottobre e dicembre (settimane 43-51). Seguirà poi il periodo dicembre-febbraio (settimane 52-8), durante il quale sarà esportato un ulteriore 34%, mentre la fase finale, tra febbraio e marzo (settimane 9-17), rappresenterà il restante 5%.

A livello geografico, il nord del Paese (Piura, Lambayeque, La Libertad e Áncash) dovrebbe contribuire con circa 324.720 tonnellate, segnando un incremento dell’1,5% rispetto alla stagione precedente e coprendo il 46% delle esportazioni totali. Il sud (Lima, Ica, Arequipa e Moquegua), invece, avrà un ruolo più rilevante: con 382.120 tonnellate, in crescita del 6,4%, rappresenterà il 54% dell’intera campagna.
Le differenze tra le due aree si riflettono anche nei calendari di esportazione. Nel nord, i volumi più consistenti si concentrano tra ottobre e dicembre, quando verrà spedito l’83% del raccolto della regione. Più contenute le quote negli altri periodi: 10% tra agosto e ottobre, 7% tra dicembre e febbraio e appena lo 0,01% tra febbraio e marzo. Il sud, invece, segue un ritmo più tardivo. Qui il picco delle esportazioni arriverà tra dicembre e febbraio, con il 57% del volume totale della regione. A questo si aggiunge un 34% tra ottobre e dicembre, un 8% nella fase conclusiva tra febbraio e marzo, mentre la quota iniziale (agosto-ottobre) sarà minima, pari a circa l’1%.