Dalla distribuzione
Il futuro dell’ortofrutta sarà disidratato?
Una nuova tecnologia che mantiene forma e gusto
Le alternative convenience all’ortofrutta fresca proliferano ormai da diversi anni nei vari canali di acquisto al dettaglio. Ma non tutte le proposte sono convincenti, spesso ridondanti o manchevoli in prestazioni innovative o distintive in modo percepibile. Tuttavia, ogni tanto nascono linee o prodotti che hanno qualcosa di diverso dal solito, e l’esempio che vi proponiamo, secondo noi, è uno di questi.
La linea di referenze si chiama “Orto al sole”, che subito fa pensare ad un prodotto vendibile nei pressi dello scaffale del secco del reparto ortofrutta, difatti si tratta di frutti e ortaggi disidratati. Ci siamo imbattuti in questi prodotti grazie ad una campagna social sponsorizzata dall’azienda e ci ha incuriosito, tanto da acquistare e provare qualcuna delle referenze proposte.
Le caratteristiche peculiari di questo prodotto derivano da un innovativo processo di essicazione che mantiene gusto e forma molto fedeli al prodotto fresco tal quale, con una croccantezza veramente inaspettata. Poi il sapore è, ovviamente, più piacevole nella frutta rispetto alla verdura, ma è più che altro una questione di zuccheri.
L’assortimento è composto da 10 referenze, 3 di frutta e 7 di ortaggi venduti in come buste apri e chiudi. Abbiamo provato le fragole, i fagiolini, le zucchine e i broccoli. Questi ultimi, inoltre, hanno anche valori nutrizionali di rilievo, potendo contare su un 25,5% di proteine.Alla prova di assaggio si sono rivelati prodotti veramente interessanti.
Veniamo alle note un po' più dolenti.
Nella sezione “negozio” del sito dedicato (www.ortoalsole.com) è possibile acquistare delle box contenenti 8, 14 o 24 buste, ma il prezzo della singola busta è sempre il medesimo, ovvero 2,99 euro al pezzo.
Considerando che ogni busta contiene 15 grammi di prodotti, siamo a quasi 20 euro al chilo. È vero che è un prodotto convenience, ma se pensiamo ad una busta di insalata siamo a prezzi al chilo più che doppi, quindi il prezzo al chilo è più simile alla frutta secca, e quindi sarebbe meglio venderlo nei pressi di questa. Per riuscire a creare un volano alle vendite è probabile che si debba rivedere o la grammatura o il prezzo, per arrivare ad una battuta di cassa che alla prestazione, anche visiva, risulti un po' più attraente.
L’altro aspetto che può essere considerato una criticità è l’utilizzo consigliato. Si propone il prodotto principalmente come uno snack, ma così se ne limitano le occasioni di consumo. Lo vedremmo bene anche come sostitutivo dei crostini in una zuppa, per quanto riguarda gli ortaggi, o nello yogurt al posto dei cereali, per la frutta. Insomma, da questo punto di vista ci si potrebbe un po' lavorare per ampliare i target di utilizzatori.
Tutto sommato, però, è un prodotto con un elevatto livello di innovazione percepibile e forse nei banchi dei supermercati potrebbe ricavarsi qualche spazio; tuttavia, ancora nei negozi rilevati negli ultimi mesi non li abbiamo visti.