Il futuro dell'agroalimentare è nei big data

Agritech Center sta sviluppando tecnologie per migliorare il settore

Il futuro dell'agroalimentare è nei big data

Dai big data arrivano le risposte per il futuro dell’agricoltura e del settore agroalimentare. Tematiche come l’implementazione di specie resistenti, la gestione dell’acqua o la tracciabilità un prodotto, individuandone l’origine ed evitando così il pericolo di contraffazioni sono solo alcuni esempi del lavoro che svolge la Fondazione Agritech Center, l’hub di ricerca guidato dall’Università Federico II di Napoli. Come riporta la testata ItaliaOggi, l’ente può contare su 320 milioni di euro di finanziamenti dal Pnrr.
 
I risultati del Centro Nazionale di Ricerca sulle tecnologie dell’agricoltura convergeranno in un database unico e strutturato, dalla cui consultazione e analisi, anche con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, si potranno recuperare informazioni strategiche per l’agricoltura e l’agroalimentare.

Il direttore generale del Centro, l’ingegner Marco Pacini, ha dichiarato alla testata: “Un progetto senza dubbio ambizioso, ma che può dare risultati sorprendenti in un contesto multidisciplinare e che riunisce realtà differenti e anche apparentemente distanti. Tra i progetti in via di sviluppo, la valutazione della qualità della pianta per valutare resistenza e resilienza ai cambiamenti climatici, l’ottimizzazione dell’utilizzo dell’acqua e l’implementazione di una tracciabilità della filiera per combattere la contraffazione”.
Il passo successivo riguarderà il trasferimento dei dati alle imprese, in modo da poterli utilizzare a fini commerciali. Il Centro si sta equipaggiando di innovation broker, che favoriranno il trasferimento tecnologico alle imprese e di un programma speciale di accelerazione per le start-up.