Attualità
Il Cile inaugura la campagna dell’uva da tavola
Al via la raccolta delle prime varietà nella valle di Copiapò
A inaugurare la campagna cilena dell’uva da tavola è stata la raccolta delle prime varietà nell’areale di Copiapò, a nord del paese. Durante una conferenza, in occasione dell’inizio della nuova stagione, Ivan Marambio, presidente di Asoex, associazione cilena che riunisce gli esportatori di frutta, ha dichiarato che nel settore si avverte un clima di cauto ottimismo: "I volumi inferiori dei paesi produttori concorrenti ci offrono un'opportunità a breve termine, ma dobbiamo continuare a concentrarci sulle prospettive e i miglioramenti a medio e lungo termine”. Queste le parole del presidente riportate da Simfruit, la piattaforma ufficiale dell'associazione degli esportatori di frutta cilena.
Marambio ha poi esposto anche alcune criticità che il settore deve fronteggiare, sottolineando come il cambiamento climatico e l’impatto di El Niño potrebbero rendere l’annata 2023/24 una stagione impegnativa, oltre al fatto che gli Stati Uniti non hanno ancora pubblicato il protocollo che consente le spedizioni di uva senza trattamento di fumigazione.
"Quest’ultimo aspetto è vitale per migliorare la nostra competitività a medio e lungo termine, soprattutto perché gli Stati Uniti sono il nostro più grande mercato per questo frutto", ha affermato Marambio, aggiungendo: "Il nostro paese ha aspettato più di 20 anni per avere questo protocollo e ad oggi l'unica cosa che manca è la sua pubblicazione nel Registro federale degli Stati Uniti".
Le previsioni più recenti del Comitato cileno dell'uva da tavola indicano volumi di esportazioni pari a 63,64 milioni di cartoni (ognuno da 8,2 chilogrammi) per il 2023/24, con un aumento del 5,2% rispetto alla scorsa stagione.
Di rilevanza strategica le esportazioni di nuove varietà, per le quali il volume previsto è pari al 63% del totale dell’export, come ha dichiarato Ignacio Caballero, coordinatore del Comitato.
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