Il meglio di IFN
Il caldo spinge il mercato: boom di vendite per il melone
Bruno Francescon: “prezzi in rialzo e frutti di ottima qualità”

Con l’arrivo delle temperature estive, il mercato del melone ha subito un’accelerazione impressionante: le vendite sono letteralmente esplose, con una domanda che in alcuni casi è raddoppiata, se non triplicata. A confermarlo è Bruno Francescon, presidente dell’omonima Organizzazione di Produttori, durante una visita al centro aziendale di Rodigo (Mantova), in occasione del primo simposio “Be a Brand” promosso da SAF (Spettacoli alla Frutta) - clicca qui per leggere l'articolo.
“L’offerta attuale fatica a stare al passo con la richiesta, e i prezzi stanno di conseguenza salendo. Se le condizioni rimarranno invariate, ci sono tutti i presupposti per un trend positivo per tutto il mese di giugno”, ha sottolineato Francescon.
La campagna, dunque, si preannuncia da protagonista per la OP mantovana, che commercializza oltre 30 mila tonnellate di meloni coltivati su circa 1.100 ettari, con una concentrazione significativa, ovviamente, in Lombardia, ma anche con importanti presenze in diverse zone d’Italia.

“Le allegagioni sotto serra al Nord non sono state delle migliori – ha spiegato Francescon – ma con il passaggio alla coltivazione in pieno campo ci aspettiamo un netto miglioramento”. L’offerta commerciale dell’azienda si articola su più linee: il brand “Francescon” identifica il prodotto standard, mentre la gamma premium è rappresentata dalla linea “Antonio Francescon – Selezione del Fondatore”, che garantisce un grado zuccherino minimo di 14° Brix. A questo si aggiunge il Melone Mantovano IGP, in costante crescita e che sarà al centro del primo simposio, in programma dal 22 al 24 luglio a Mantova. (Clicca qui per approfondire)
“Il 90% della nostra produzione è costituito da meloni retati, mentre il restante 10% è e delle tipologia a buccia liscia. Stiamo investendo molto anche nella prima gamma evoluta, con meloni già tagliati a fette, un segmento in costante crescita”, ha aggiunto Francescon.

Nel moderno stabilimento di 35 mila metri quadri, di cui 22 mila climatizzati, trova spazio anche un’altra eccellenza della OP: l’anguria Perla Nera. “Lo scorso anno ha superato il melone per volumi, e quest’anno prevediamo di raccogliere circa 45 mila tonnellate coltivate su 800 ettari. Possiamo lavorare fino a 650 quintali l’ora grazie a linee dedicate all’avanguardia”, ha spiegato il presidente.
Il progetto Perla Nera sta conquistando anche i mercati internazionali, dove si registrano ampi margini di crescita.

“Vogliamo presidiare con decisione anche l’estero per affermare il nostro marchio oltre i confini italiani”, ha concluso Francescon, sottolineando che, anche per le angurie, cresce la quota di prima gamma evoluta. “Ma indipendentemente dalla modalità di consumo, il nostro obiettivo resta la qualità e la costanza nelle prestazioni offerte ai clienti”.
