IFN porta i mirtilli romagnoli in giro per l'Italia con 26mila like

L'articolo condiviso su Facebook ha raggiunto oltre un milione e mezzo di persone

IFN porta i mirtilli romagnoli in giro per l'Italia con 26mila like

Avere solo 3mila metri quadri di mirtilli e ricevere una mole di richieste che supera ogni previsione, suscitando l'interesse anche dell’Estonia. È quello che è successo a Lorenzo Dradi e Alessandro Bustacchini, titolari dell’azienda agricola Spreta di Ravenna, dopo essere stati contattati da IFN per un’intervista sull’avvio della campagna dei loro mirtilli (clicca qui per leggere la notizia).

L’articolo pubblicato sulla nostra testata un paio di settimane fa e condiviso sulla nostra pagina Facebook ha dato risultati a dir poco clamorosi: oltre 25mila e 300 like, più di 700 condivisioni e 600 commenti di persone che hanno chiesto informazioni riguardo a dove potevano acquistare gli invitanti piccoli frutti, oppure semplicemente congratularsi con i due imprenditori. Un vero e proprio boom per l’articolo B2B che è arrivato anche ad un pubblico consumer, portando l’azienda addirittura all’estero (sono oltre un milione e mezzo le persone che sono state raggiunte dal post) senza aver investito un solo centesimo per la promozione del post. 

Siamo abituati alle migliaia di like e alle centinaia di condivisioni, ma qui la scala ha avuto un moltiplicatore importante che deve far riflettere sul potenziale del B2B per il B2C. IFN, infatti, è il network B2B dell'ortofrutta che dispone della più vasta community di follower Facebook a livello nazionale, oltre 41.000, che garantiscono una circolazione dei post anche a quel pubblico consumer più interessato a sapere cosa c'è dietro ai prodotti che acquista, garantendo così un rilancio delle informazioni che, per taluni post, surclassa le pagine dedicate anche dei più blasonati brand dell'ortofrutta e sta diventando degno dei migliori influencer che operano su cibo e alimentazione; addirittura può apparire più credibile perché arriva dal mondo tecnico che parla ai tecnici seppur con un linguaggio semplice. 

“Siamo rimasti particolarmente stupiti da quanto successo – ci raccontano i due cugini – e non nascondiamo che spesso ci siamo chiesti effettivamente quanto potessero essere letti gli articoli sulle testate di settore. Ci dobbiamo però ricredere perché ci sono arrivate telefonate e richieste anche da consumatori di Milano e Roma, a cui abbiamo dovuto spiegare che fin là non arriviamo dato che facciamo vendita diretta e serviamo solo il ravennate. In più, abbiamo riscontrato interesse anche da parte di commercianti del Trentino-Alto Adige e della Puglia. Ci è perfino arrivata una telefonata dall’Estonia, in cui ci chiedevano se fossimo interessati alla torba per la nostra coltivazione. Purtroppo non abbiamo potuto concludere nessun contratto perché le quantità di mirtilli sono limitate e avevamo già fatto accordi di vendita in precedenza, ma sicuramente sono tutti contatti preziosi per il futuro”. 

Anche l’azienda è rimasta dunque sorpresa del successo ottenuto: in parte può essere anche dovuto a quanto accaduto il mese scorso, che ha fatto balzare la Romagna agli onori della cronaca per via dell’alluvione subita. “In tanti hanno commentato sotto al post facendo riferimento a quanto i romagnoli siano stati in grado di rialzarsi in fretta dopo un evento catastrofico come quello vissuto, quindi deduco che molto dell’apprezzamento derivi proprio dai danni subiti dal nostro territorio”, chiosa Dradi.
L’azienda agricola Spreta aveva già l’intenzione di aumentare la propria produzione di mirtilli e, dopo la visibilità ottenuta, l’idea si è rafforzata. “I numeri ottenuti ci incitano ad aumentare la produzione", spiegano i due. "Questo ci sprona a voler continuare in questa direzione. Un ostacolo però per noi è la mancanza della manodopera. Siamo in pochi al momento per poterci allargare perché nella fase di raccolta dei mirtilli ci occupiamo anche della trebbiatura del grano, ma la risonanza che ha avuto il post non può che lusingarci”.