Dal campo
I peperoni scendono dal piedistallo, i fasti dell’anno scorso sono lontani
Il produttore Enzo Di Stefano: «Rispetto al 2022 anche 50 centesimi in meno al chilo»
Generalmente, per il mercato di un prodotto ortofrutticolo, una stagione non è mai uguale a quella precedente; purtroppo o per fortuna direbbe qualcuno. Ad esempio, i produttori siciliani di peperoni avrebbero sperato in un’altra campagna produttiva e commerciale uguale alla precedente. Infatti, da maggio ad oggi, questo prodotto sembra aver perso l’appeal che l’aveva reso protagonista dei mercati per parecchi mesi.
Quella fase - da scrivere negli annali (clicca qui per approfondire) - sembra solo un lontano ricordo. Infatti, la campagna dei peperoni non ha il vento in poppa e sta vivendo una fase molto lenta con prezzi inferiori alla media e domanda che procede a rilento – come racconta a IFN il produttore siciliano Enzo Di Stefano - che ha un’azienda specializzata nella produzione di peperoni e pomodoro in contrada Alcerito, a Vittoria.
“La situazione è diametralmente opposta rispetto a qualche mese fa - precisa Di Stefano - abbiamo avuto un calo dei prezzi al chilo di quasi 50 centesimi. L’anno scorso i prezzi al mercato o in magazzino arrivavano anche a 1,50 euro al chilogrammo. Attualmente le quotazioni raggiungono al massimo picchi di 1 euro al chilogrammo”.
Malcontento da parte dei produttori
“E' inevitabile, che dopo due stagioni sorprendenti per quotazioni e richieste, ci sia poca soddisfazione. Confrontandoci tra produttori e anche con i vivai, abbiamo costatato che le superfici sono aumentate; tanti si sono fatti ingolosire e hanno piantato peperoni. La richiesta di prodotto, come la legge del mercato vuole, appare in flessione proprio per eccesso di offerta. Ma in generale non è un momento positivo per tutti gli ortaggi”.
La stagione potrebbe prendere un’altra piega dopo Natale
“Questo ciclo colturale terminerà a metà dicembre; dopo, probabilmente, i volumi torneranno stazionari. In ogni caso non credo che ci sarà il trend dell’anno scorso. Inoltre, ci sarà ritardo con gli ortaggi dei trapianti di settembre. A causa delle temperature estive protrattesi anche in autunno ci sarà alla raccolta un posticipo di un mese. Dunque, si avranno i nuovi raccolti a fine febbraio, con un contesto di mercato tutto da definire”.