I cetrioli vivono una seconda giovinezza, non è solo merito del caldo

Enzo Lapietra analizza l’evoluzione di questo ortaggio che gode dei nuovi trend culinari

I cetrioli vivono una seconda giovinezza, non è solo merito del caldo

I cetrioli vanno a braccetto con il caldo e, come ogni anno, alla prima ondata di calore le richieste impazzano, dato il gusto fresco e rinfrescante di questo prodotto; ma non è solo la stagionalità a dare linfa a questo ortaggio. Infatti, da qualche anno i cetrioli hanno uno slancio diverso sul mercato e la domanda è in aumento.

Racconta a IFN l’evoluzione di questo prodotto Enzo Lapietra, titolare con il fratello Lino dell’omonima azienda agricola con sede a Monopoli, in provincia di Bari, nota per le sue produzioni in idroponica. 
“I cetrioli in estate decollano, possiamo dire che insieme al pomodoro sono i protagonisti della bella stagione. Inevitabile che in questi mesi caldi le richieste saranno in aumento, inoltre le piante producono meno ma, in generale, ci sono richieste crescenti anche negli altri periodi dell’anno”.

“Noi produciamo il Corto Baresano, caratterizzato da piccole dimensioni, liscio, senza spine e la caratteristica preponderante e che si può mangiare con tutta la buccia; infatti, il suo consumo è consigliato crudo. Lavoriamo questo ortaggio da 40 anni e abbiamo visto l’evoluzione e le potenzialità espresse negli ultimi anni”. Il cetriolo ha un appeal rilevante sul consumatore e, grazie alle nuove tendenze culinarie, si è creata una dinamicità positiva nei mercati. “Un ortaggio che viene sfruttato a 360° - afferma Lapietra - dalle insalate fresche estive, agli estratti di frutta detox e, soprattutto, è un ortaggio ricercato nei nuovi trend culinari; sia nelle ricette asiatiche, ormai molto in voga in Italia, che nei piatti della tradizione greca”.

“Nelle prossime settimane, con le temperature che saranno roventi in tutta Italia, le richieste aumenteranno a dismisura e, anche, le quotazioni avranno un aumento. Sinora i prezzi si agirano sopra 1 euro al chilo ma si raggiungono picchi di 1,50 euro al chilo”.