Il meglio di IFN
Grandine in Piemonte, attenzione ai danni fantasma
Guarda il video delle strade invase dal ghiaccio
La grandine ha ricoperto interi campi e strade nel cuneese durante il tardo pomeriggio di mercoledì. E ieri apparivano ancora visibili gli accumuli dei chicchi di ghiaccio. Come ha riportato anche Coldiretti Cuneo in una nota stampa: “La grandinata è l’effetto dell’ondata di maltempo che ha investito la Granda con eventi estremi localizzati e danni all’agricoltura che riguardano soprattutto una zona circoscritta che comprende campi e coltivazioni nei Comuni di Barge, Cavour, Moretta e Cardè”.
Abbiamo raccolto la testimonianza di Roberto Ferrero, responsabile della sede di Agromediterranea in Piemonte, operativo nella zona di Grugliasco. “Sono scesi circa 10 centimetri di grandine – spiega a IFN – per fortuna i chicchi erano abbastanza fini per cui non hanno lasciato danni evidenti, se non il forte calo della temperatura: siamo passati in fretta da 23 a 13 gradi centigradi”.
E continua: “In pieno campo fortunatamente non ci sono ancora molti prodotti per cui i danni sono stati minimi. Ma chi aveva piantato spinaci e coste, ora li deve buttare. In questo modo si spreca un taglio e, soprattutto, si deve aspettare per un nuovo raccolto”.
Video di Roberto Ferrero
L’abbassamento repentino della temperatura ha influito però negativamente su molte orticole: “Per esempio il raccolto delle zucchine è diminuito del 50% - dice – ma in generale ha fatto molti più danni la grandinata di aprile, quando ancora nei frutteti le reti antigrandine erano chiuse. I frutteti più danneggiati per questo episodio sono stati quelli nell’area del saluzzese: in quelle zone in dieci minuti si sono accumulati 4 centimetri di grandine”.
Solo tra qualche giorno si potranno stimare i danni ma va prestata attenzione soprattutto per quelli ‘fantasma’, come quantitativi limitati, frutti danneggiati o abortiti.
“E i problemi non ci sono solo in campo aperto bensì anche sotto serra – dice il tecnico – se con il caldo le piante crescevano vigorose, in questo momento erano ancora tenere e sicuramente il calo termico comporterà grandi problemi”.
“Per esempio i pomodori – aggiunge - perderanno sicuramente un palco, mentre le zucchine saranno danneggiate per tutto il primo raccolto, con perdite fino al 30%. Andando sotto stress, le piante si bloccano per 2-3 giorni e al quarto giorno, anche se dovessero tornare i 25 gradi, non producono più come prima”.
Le conseguenze del maltempo si pagheranno anche in termini di consumi: “Adesso che eravamo già in piena raccolta delle fragole, con questo freddo non le vorrà mangiare nessuno. E domattina (oggi per chi legge, ndr) al mercato su alcuni prodotti ci saranno rincari minimi del 30-40% considerati i quantitativi limitati per prodotti come le zucchine e gli asparagi. E difficilmente i consumatori saranno disposti a spendere di più per dei prodotti danneggiati dalla grandine”.
E conclude: “Anche se visivamente non si notano, i danni ci sono e nei prossimi giorni saranno più evidenti. Senza pensare che la produzione sta andando incontro a trattamenti aggiuntivi, che significa anche maggiori costi. Una situazione che tenderà a peggiorare visto l’andamento climatico: due grandinate come questa e quella precedente di aprile non si erano mai viste negli anni passati prima di luglio”.
Cereali e ortaggi devastati dalla grandine
I tecnici di Coldiretti Cuneo stanno stimando in queste ore la situazione azienda per azienda. Particolarmente colpite le coltivazioni cerealicole e orticole.
I danni che si registrano sui cereali sono importanti, in particolar modo sono stati colpiti il mais e il grano in fioritura.
In queste ore – dicono i tecnici Coldiretti –siamo al lavoro per valutare la portata dei danni che, per le aziende presenti in queste porzioni di territorio, sono ingenti e in molti casi hanno compromesso drasticamente la produzione di quest’anno. Per diverse aziende ad indirizzo zootecnico, che alimentavano i loro animali con foraggi di propria produzione, il primo taglio è andato perduto, comportando così ulteriori costi ad un comparto già provato dai rincari su mangimi e costi energetici dei mesi passati.
“Il maltempo delle ultime ore, dopo la siccità che stiamo attraversando da mesi, ha il sapore della beffa. La grandine, in particolare, è l’evento più temuto per i danni irreversibili che provoca ai raccolti e, in una manciata di minuti, è in grado di distruggere il lavoro di un anno” spiega Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo.