Grandinate, occorre l’intervento delle istituzioni

Nei giorni scorsi si sono abbattute sulla campagna tra Forlì e Ravenna

Grandinate, occorre l’intervento delle istituzioni

Nei giorni scorsi una forte grandinata si è abbattuta sulla campagna tra Forlì e Ravenna. Nel territorio forlivese, dove maggiore è stata l’estensione dell’area colpita, sono decine le imprese agricole che hanno subito danni gravi, fino alla perdita completa dei raccolti. A essere maggiormente coinvolti sono stati i soci delle cooperative ortofrutticole, con danni molto rilevanti per colture come le pesche nettarine ormai in fase di raccolta. Vi sono stati danni ingenti anche per le colture sementiere e per le produzioni vitivinicole. Per quanto riguarda il ravennate, le conseguenze della grandinata, seppure più circoscritte, sono state comunque importanti: grandine e forte vento hanno in particolare danneggiato una cinquantina di ettari coltivati a barbabietola e coriandolo da CAB Terra.

Purtroppo quanto accaduto non è che l’ultimo evento distruttivo provocato dal cambiamento climatico; a metà giugno intense grandinate nelle valli del Santerno e del Senio e nelle zone di Faenza e Brisighella avevano prodotto ingenti danni ai vigneti e alle colture da seme, interessando le basi sociali della Cantina dei Colli Romagnoli e della Cooperativa Agricola Cesenate.
Sebbene le aree colpite siano ben delimitate e sparse a macchia di leopardo sul territorio romagnolo, al loro interno le conseguenze sono state pesanti, con il rischio di ricadute sul reddito di agricoltori e imprese e sull’occupazione.
Per questa ragione chiediamo alla Regione Emilia-Romagna e all’Assessore Mammi – di cui abbiamo avuto modo di apprezzare nel tempo l’attenzione e sensibilità verso il nostro territorio e le esigenze del mondo agricolo e delle imprese cooperative – di attivarsi per una perimetrazione delle aree colpite e una ricognizione dei danni, primo e indispensabile passaggio per il riconoscimento dello stato di calamità naturale da parte del Ministero.
Quanto accaduto conferma ancora una volta che il cambiamento climatico è reale e rappresenta la principale minaccia per l’agricoltura del nostro territorio. 
Per questo motivo serve, a tutti i livelli, una risposta adeguata all’entità della sfida, in particolare tramite investimenti nella ricerca varietale e nella diffusione in campagna di tutte le misure disponibili per la protezione delle colture.
A tal fine riteniamo indispensabile che le politiche europee per il settore continuino a basarsi sullo strumento della PAC, evitando di accorpare il budget destinato all'agricoltura in un indistinto fondo unico, e andando invece a rafforzare le dotazioni e le risorse necessarie a garantire la sicurezza alimentare della nostra regione e il reddito degli agricoltori. (bf)

Fonte: ufficio stampa Legacoop Romagna