Dal campo
Gelo, per le albicocche perdite fino al 70% della produzione
Confagricoltura ER: va rivisto il sistema assicurativo
Quello di oggi è stato un risveglio amaro se non addirittura drammatico per molti agricoltori della provincia di Bologna, in special modo nella zona della Valsamoggia. Per la seconda notte consecutiva la temperatura è scesa sottozero: le gelate tardive si sono abbattute su albicocchi, ciliegi, peschi, susini e piante di kiwi. I danni, secondo le prime ricognizioni di Confagricoltura Bologna, sono consistenti: per alcune specie frutticole si stima una perdita del 50% della produzione.
Per le albicocche, frutto il cui danno è immediatamente riconoscibile, i numeri sono ancora più elevati: ci sono aree dove è andato perso circa il 70% del potenziale produttivo. “È una situazione complicata da descrivere, anche perché i danni sono rilevanti e stanno diventando sempre più evidenti con il passare delle ore” commenta Alberto Tomesani, proprietario dell’Azienda Agricola Tomesani Alberto, situata a Calcara di Valsamoggia. “So già per certo che ho perso gran parte delle albicocche, che non hanno sopportato il gelo delle ultime notti, specialmente quest’ultima che è stata la più difficile. Anche le ciliegie e le pesche hanno sofferto molto e sono state colpite duramente. Posso già stimare che le albicocche perse sono abbondantemente oltre il 75% del raccolto per una perdita economica come vendita di circa il 30% del mio fatturato. Per le ciliegie e le pesche bisognerà aspettare ancora qualche giorno, ma sono pessimista”.
Uno scenario cupo per i frutticoltori bolognesi, che arriva dopo un inverno caratterizzato dalla forte siccità e da una primavera sempre più anomala, che alterna caldi quasi estivi a freddi invernali, come quelli degli ultimi giorni. Il pericolo adesso è che le gelate tardive possano ripetersi anche nei prossimi giorni. “Questi eventi purtroppo non rappresentano più un’eccezione ma stanno diventando sempre più la regola ogni anno, impattando in maniera importante sulle attività dell’agricoltore, che è alle prese con un meteo sempre più imprevedibile. Inoltre hanno un riflesso generale anche sull’economia e sul mercato del lavoro: la frutta da raccogliere e da lavorare sarà minore e quindi sarà minore anche la richiesta di lavoratori da impiegare in tutta la filiera”, analizza Guglielmo Garagnani, presidente di Confagricoltura Bologna.
“Per combattere le gelate tardive di questi giorni sono state prese tutte le precauzioni possibili. Chi ha gli impianti antibrina è riuscito in qualche modo a limitare i danni, ma molte altre aziende agricole, che hanno utilizzato strumenti diversi come teli o ventole, hanno subito ingenti danni. La situazione pertanto è critica anche perché si rischia di vivere una nuova annata di sofferenza per le produzioni frutticole - continua Garagnani -. Richiediamo quindi il massimo supporto alle Istituzioni per un aiuto immediato agli imprenditori che hanno perso gran parte dei futuri profitti per via delle gelate e la possibilità di allargare ulteriormente i bandi già in vigore per permettere gli agricoltori di dotarsi di metodi di difesa ancor più performanti e di ultima generazione".
«Va rivisto completamente il sistema assicurativo, come sottolineato da tempo dalla nostra organizzazione – dichiara Confagricoltura Emilia Romagna –. Con gelate primaverili così importanti la preoccupazione è forte anche per gli agricoltori assicurati, che a fronte di una perdita totale della produzione saranno risarciti solo in parte, andando a coprire al massimo il 30-40% del danno subito».
Fonte: Confagricoltura Bologna, Confagricoltura Emilia Romagna