Gelate tardive in Emilia-Romagna, le nuove note tecniche per difendersi

La guida di Ri.Nova per affrontare l'emergenza del freddo primaverile

Gelate tardive in Emilia-Romagna, le nuove note tecniche per difendersi

Sono state pubblicate da Ri.Nova le note tecniche 2024 per difendersi dalle gelate tardive. La cooperativa cesenate - che svolge attività di ricerca e sviluppo in ambito agricolo e agroalimentare - lo scorso dicembre ha infatti organizzato una tavola rotonda con i tecnici e gli esperti del fenomeno per analizzare l’andamento climatico degli ultimi anni e le strategie a disposizione per contrastare il problema dell’abbassamento termico primaverile, mostrando lo stato dell’arte in merito alle tecniche di difesa attualmente disponibili ed indicando la direzione che deve prendere la ricerca per contrastare le criticità. 

Negli ultimi anni, infatti, le colture frutticole della nostra regione stanno facendo i conti con nottate segnate da temperature estremamente basse in primavera, un periodo dell’anno in cui molte piante si trovano in una fase fenologica particolarmente sensibile al freddo. Solo per citare alcuni esempi, chi è del settore ricorda bene la gelata del 26 aprile 2021 e del 6 aprile 2023 in cui la colonnina di mercurio è scesa fino ai -8°C. 

Dall’incontro tenutosi online e recuperabile al seguente link (clicca qui per vederlo), sono state aggiornate le note tecniche consultabili e scaricabili dal sito di Ri.Nova cliccando qui. Il documento è stato arricchito grazie agli interventi di professori, climatologi, tecnici, ricercatori e agricoltori. Nello specifico: Gabriele Antolini di Arpae Emilia-Romagna; Pier Luigi Randi dell’Associazione Meteo Professionisti; Luca Corelli del Distal – Università di Bologna; Stefano Corradini della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige; Cesare Gallesio di Agrion e Coldiretti Piemonte; Stefano Anconelli, direttore del Canale Emiliano-Romagnolo e Mirco Carrelli titolare dell’omonima società agricola. Inoltre, sono stati invitati a fornire il proprio contributo di conoscenze rispetto al funzionamento di alcuni sistemi di difesa attiva, i referenti delle seguenti aziende: Idrologica, Agrisol, Terremerse, All Vineyard, Oranfresh e la belga Agrofost. L’incontro è stato coordinato dal presidente di Granfrutta Zani Giuliano Donati e dal direttore dell’ente di ricerca Alvaro Crociani. 

Il documento prodotto e valevole in particolare per la regione Emilia-Romagna, parte con la descrizione delle diverse tipologie (per irraggiamento, avvezione e mista), l’inquadramento e andamento dei fenomeni in Emilia-Romagna e i mezzi di avvertimento del rischio gelata. A riguardo è utile consultare il modello Arpae (clicca qui per leggerlo) attivo dal primo marzo al 30 aprile e che aggiorna i dati in tempo reale.

A seguire, si fa una panoramica dei cambiamenti climatici e la relativa risposta fisiologica delle piante per passare successivamente ad un elenco dei metodi di difesa e di protezione. Non viene tralasciato nemmeno il tema della disponibilità di acqua, risorsa cruciale per garantire il funzionamento degli impianti antibrina. Infine, le note tecniche si chiudono con tabelle riepilogative sul funzionamento dei vari sistemi e delle temperature critiche per le principali piante da frutto. 

Stefano Lazzarini, presidente di Ri.Nova

“Crediamo che diffondere le buone pratiche per difendere la produzione regionale sia un aspetto fondamentale del nostro lavoro e per questo siamo alla terza edizione della redazione delle note tecniche, ed altre ne verranno realizzate in futuro, in quanto le conoscenze sono in continua evoluzione - dichiara Stefano Lazzarini, presidente della società cooperativa Ri.Nova - L’aggiornamento continuo sulla base di rilevazioni eseguite e il confronto di esperienze è infatti cruciale per affrontare una questione che ciclicamente minaccia il lavoro dei produttori. Ci tengo a sottolineare il significativo ruolo degli uffici tecnici del nostro sistema cooperativo nella fase di diffusione di informazioni utili per produttori agricoli, in quanto ciascuna gelata e ciascun sistema di protezione attivo, necessita di essere utilizzato in modo razionale e funzionale”. (am)

Fonte: Ufficio stampa Ri.Nova