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Gdo 2023: boom di vendite (solo) per banane, mele e frutta esotica
Pomodori, patate e insalate flettono, ma nella verdura l’unione fa la forza
Il 2023 si è concluso con un pareggio delle vendite a volume per il reparto ortofrutta, anche se nei due semestri i trend hanno segno opposto ma con un effetto inflattivo sempre alto e crescente.
Tuttavia, le tre principali macrocategorie che compongono il reparto hanno avuto andamenti diversi, soprattutto se si considera la prima gamma: la frutta flette a volume, nonostante i primi due prodotti crescano; la verdura aumenta i volumi, anche se le principali categorie si contraggono. Per IV-V Gamma c’è soddisfazione solo nelle famiglie di prodotto ad alto contenuto di servizio, ma i volumi – in perdita - sono guidati dalle insalate in busta.
Nell’analisi del Monitor Ortofrutta di Agroter sulle vendite di ipermercati e supermercati della Gdo nazionale, spicca un 2023 a due velocità (Clicca qui per approfondire), caratterizzato da un primo semestre in perdita a livello di consumi (-1,6%) ed un secondo semestre in crescita (+1,8%). Anche l’effetto inflattivo è diverso tra la prima metà dell’anno (+6,8% nei prezzi medi) e la seconda (+9,1%), ma è in crescita per cui ci si sarebbe aspettato un andamento decrescente dei volumi.
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A livello di macrocategorie, frutta e verdura di prima gamma mostrano andamenti diversi a livello di consumi (rispettivamente -1% e +1,6%), mentre i prodotti servizio perdono quasi 1 punto, ma con un impatto sui volumi complessivi relativo.
Per capire cosa ha portato al risultato complessivo, andiamo ad analizzare le prime 15 categorie per la frutta e per la verdura, in ordine di vendite, e le famiglie di IV-V Gamma.
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Nella frutta è singolare notare come, a fronte di un comparto in perdita nelle vendite a volume (-1%), i primi due prodotti abbiano sfoggiato una prestazione in controtendenza e interessante: in primis le banane, che si avvicinano alla doppia cifra (+8,5%), e - a seguire - le mele (+3,5%). In entrambi i casi anche le vendite a valore crescono e lo fanno in modo più consistente rispetto ai volumi, attestando un aumento dei prezzi medi nell’ordine – rispettivamente – dei 5 e degli 8 punti. Tuttavia, dopo le prime due posizioni, si assiste ad una sfilza di “meno” (senza considerare quelli non mostrati per necessità grafiche), a parte pesche e nettarine (+0,9%) e frutta esotica (+8,9%). Per quest’ultima categoria, in ogni caso, si registra una buona performance nella Gdo per l’anno appena concluso.
Di certo l’annata è stata caratterizzata da diversi momenti critici, a livello di campagne e disponibilità di prodotto e, in queste situazioni, spesso avviene che i clienti si rifugiano sulle categorie più “sicure”, con meno sbalzi. In questo caso è avvenuto per banane, mele ed esotico (unica famiglia ad acquisto più d’impulso). Tuttavia, rimane il rammarico per un potenziale di crescita inespresso del reparto.
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Passando alla verdura, si nota un andamento delle categorie praticamente opposto rispetto alla frutta, ovvero un comparto che cresce del 1,6%, ma con i primi prodotti che flettono: -1,1% a volume per i pomodori, patate -0,4% e insalate -1%. Poi, scendendo nel ranking, qualche altro prodotto in perdita qua e là (in primis crucifere -1,7% e peperoni -2,8%), ma con numerose categorie che compensano, come zucchine (+6,4%), finocchi (+7,3%) e tante altre (che non riportiamo per esigenze grafiche).
A livello di prezzi, si nota una crescita media anche superiore rispetto alla frutta, con punte di +22 punti per le patate, +20 per le carote, +17/18 punti per peperoni e cipolle e +13 nelle crucifere.
È evidente, anche in questo caso, come i problemi di disponibilità di prodotto (presenti soprattutto per alcuni ortaggi provenienti dal Sud) abbiano inficiato le vendite, limitando – anche in questo caso – il potenziale del reparto.
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Chiudiamo con l’analisi sui prodotti servizio. Dal punto di vista dei consumi, è chiaro come il dato complessivo (-0,9%) sia figlio dell’andamento delle famiglie più impattanti, ovvero le insalate in busta. Difatti, mono e mix perdono rispettivamente -1,5 e -2,2 punti a quantità. Anche le verdure da cuocere flettono (-0,9%) e le cruditè sono praticamente in pareggio, mentre crescono i prodotti a più alto contenuto di servizio (che però influenzano poco i volumi complessivi), come le insalate arricchite (+1,8%), la frutta pronta (+2,2%) e le verdure cotte (+3,9%).
Nonostante l’aumento dei costi di produzione, il comparto ha aumentato relativamente i prezzi medi (+3,2%) se confrontato con l’inflazione del reparto (+7,9 punti), e questo non può che riflettersi sulla remunerazione per le imprese di produzione.
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