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Frutti di bosco, la perla nascosta nel reparto ortofrutta
La categoria sviluppa un fatturato simile a quello delle angurie ma con un diciassettesimo dei volumi
Tra le categorie del reparto ortofrutta, quella che erroneamente chiamiamo “frutti di bosco” è probabilmente la più sottovalutata. Anche se non hanno mai visto un bosco, mirtilli, lamponi, more e i loro compagni sviluppano - come piccoli frutti - una quota di vendite a valore pari o molto vicina a categorie molto importanti nel reparto, ma con una quota a volume – che si riflette in modo proporzionale sugli spazi occupati – significativamente inferiore. Oltretutto, la quota di vendite cambia molto tra Nord e Sud, testimoniando anche la grande potenzialità di sviluppo per la categoria.
Se si analizza la quota delle vendite a valore sviluppate in ipermercati e supermercati dalle principali categorie frutticole rispetto al totale reparto (nell’anno terminante a novembre 2023), in testa troviamo sempre i soliti noti: mele, banane, arance etc.. e, solo al tredicesimo posto, si posizionano i frutti di bosco. Tuttavia, tale risultato, se analizzato nei dettagli, non è banale. Prima di tutto perché, in un anno così complicato dal punto di vista dei prezzi come quello appena chiuso, i frutti di bosco aumentano le vendite a valore dell’11%, confermando peraltro i volumi del 2022.
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Ma la cosa più interessante è che i frutti di bosco, negli ultimi 12 mesi, hanno sviluppato le medesime vendite delle pere (1,9%), che corrisponde a un valore molto vicino anche a quello delle angurie (2,2%), dei kiwi e dei limoni (2,1%), categorie - queste ultime - abbastanza destagionalizzate, proprio come i frutti di bosco. Se poi si osserva la quota a volume, notiamo differenze enormi, ovvero le vendite di frutti di bosco sono pari a meno di un quinto rispetto alle pere, a un decimo rispetto ai meloni e un diciassettesimo rispetto alle angurie. I volumi sviluppati, ovviamente, sono anche correlati con lo spazio necessario assegnato a negozio, con costi logistici e di movimentazione molto più ridotti rispetto alle categorie prese a confronto.
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È chiaro che il prezzo nettamente superiore rispetto alla media del reparto ortofrutta (circa 16 euro al chilo contro 2,70 della media del reparto negli ultimi 12 mesi) contribuisce a questi risultati, anche se – dall’altra parte – malgrado i valori assoluti in gioco, appare chiaro che il cliente non vuole rinunciare a queste referenze.
Pare, quindi, che i frutti di bosco siano una vera e propria perla nascosta nel reparto ortofrutta, con grandi margini di miglioramento. Questo è sottolineato anche dall’analisi per area geografica, che evidenzia una notevole potenzialità di crescita nel Mezzogiorno: al Nord Ovest (2,8%) i frutti di bosco hanno una quota ben superiore al Centro (1,2%) e soprattutto al Sud (0,7%), senza dimenticare il Nord Est (1,9%). Al Nord i clienti dei supermercati hanno mediamente una disponibilità a spendere superiore rispetto al Sud, ma lavorando su visual merchandising e prezzo, dovrebbe essere possibile aumentare via via la penetrazione e, conseguentemente, anche le quote di vendita di questa categoria che – come sappiamo - può fare molto bene al conto economico del reparto.