Frutti di bosco in Gdo, +50% in quattro anni

I discount guidano la crescita

Frutti di bosco in Gdo, +50% in quattro anni

In quattro anni i volumi venduti in Gdo di frutti di bosco sono esplosi e il discount è il canale di vendita che più di tutti ha avuto un ruolo da protagonista in questa crescita. Tra le tipologie, chi performa di più è senza dubbio il mirtillo che, grazie ad un ottimo compromesso tra shelf life e gusto, ha visto crescere la propria quota in modo considerevole ed è proprio il discount che ha sfruttato maggiormente queste caratteristiche. 

Dal 2019 ad oggi, infatti, le vendite a volume di frutti di bosco sono aumentate del 50% nella Gdo, con un salto molto importantetra il 2020 e il 2021 (+30 punti). Tra i diversi canali di vendita, il discount è quello che è cresciuto di più (+184%) e quello che, più di tutti, ha contribuito alla crescita della categoria.

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Analizzando i rapporti di vendita tra le principali tipologie di frutti di bosco, è evidente come il successo della categoria passi dai mirtilli. Difatti, la quota di questi ultimi è passata da un 57% nel 2019 a un 70% nel 2022 a scapito, soprattutto, dei lamponi (31% di quota nel 2019 e 22% nel 2022) e - in parte - anche delle more (8% e 5%). Di certo, le caratteristiche dei mirtilli hanno agevolato le vendite. Forti di un percepito salutistico assolutamente positivo da parte del consumatore, i mirtilli godono anche di una buona shelf life - sicuramente migliore rispetto a more e lamponi - e di un gusto piacevolmente dolce e aromatico, soprattutto per certe provenienze. L’insieme di queste caratteristiche ha favorito la presenza a negozio (limitando il gettato) e garantito il riacquisto da parte dei clienti.

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Nell’analisi tra i diversi canali di vendita per la Gdo, è evidente la crescita del discount che incrementa di ben 9 punti la quota, passando da un 11% del 2019 a un 20% del 2022. Il tutto a svantaggio – soprattutto - dell’ipermercato (che perde 6 punti nei quattro anni considerati), ma anche del supermercato (-2 punti) e del libero servizio (-1 punto).

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La crescita del discount è ancora più evidente se si confronta il delta di quota tra 2019 e 2022 dei frutti di bosco (+9 punti) con quello della frutta fresca, che si attesta a +5 punti. Certo, ad oggi, la frutta detiene ancora una quota assoluta superiore rispetto ai frutti di bosco (30% nel 2022 per la frutta contro un 20% dei frutti di bosco), ma la cescita di questi ultimi ha velocità doppia perchè stanno a mano a mano diventando prodotti ad acquisto sempre più ricorrente, quindi uscendo dalla nicchia delle sfiziosità con acquisto relegato all’impulso.

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In ultima analisi, si osserva come il discount abbia sviluppato la categoria dei frutti di bosco puntando su quelli che, per caratteristiche tecniche, sono più in linea con le logiche di vendita del canale. I mirtilli, come detto, hanno una vita di scaffale più lunga rispetto a more e lamponi, e questo perché la tipologia di frutto ha una minore respirazione e una senescenza inferiore, botanicamente parlando. Difatti, la quota di mirtilli nei discount cresce di più di quella dei frutti di bosco (+11 punti rispetto a +9). Situazione simile si ritrova anche nei ribes, altro frutto con buona shelf life, ma con un gusto meno gradito dai clienti. Però, se la crescita di quota dal 2019 è di ben 16 punti, i volumi di ribes venduti sono tutt’ora quasi ininfluenti.

Il “Monitor Ortofrutta” di Agroter rappresenta l’unica analisi di lungo periodo a disposizione degli operatori della filiera per tracciare l’evoluzione del comportamento di acquisto e di consumo di frutta e verdura da parte delle famiglie italiane, prima, e internazionali, negli ultimi tempi. Nato nel 2006 con un campione di 600 responsabili d’acquisto, oggi è arrivato ai tremila panelisti per le analisi più strutturate, grazie alla possibilità di affiancare alla tecnica d’analisi CATI (Computer aided telephone interview) quella CAWI (Computer aided web interview), sviluppata attraverso la collaborazione con il panel provider Toluna. Nel 2022 abbiamo superato 1.250.000 risposte archiviate, integrate dai dati quantitativi di acquisto quadrisettimanali delle famiglie italiane per l’ortofrutta, elaborati grazie alla partnership con Ismea e completate da rilevazioni puntuali sui punti di vendita.  

Per maggiori informazioni contattare Alfonso Bendi - Research & Consulting Director Agroter   alfonso@agroter.net 

 

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