Attualità
Frutta, più valore e meno sprechi con la marcatura laser
Tutti i progetti della startup bergamasca Mister Natura
Apprezzare la frutta a tal punto da liberarla da inutili etichette e valorizzarla in maniera naturale. È la missione della startup Mister Natura che propone la marcatura a laser della frutta ed anche un progetto di frutta ‘sponsorizzata’.
“Entrambe le novità fanno parte del progetto Griiny (clicca qui per approfondire) – spiega a IFN Flavio Amaglio, titolare della startup – con cui siamo partiti circa due anni fa e siamo arrivati fino a oggi affinando le nostre tecniche”.
“Marchiare la frutta con il laser comporta infatti il rischio di danneggiamento – specifica – e spesso, all’inizio, i frutti vedevano ridotta la loro shelf life. Per questo ci siamo affidati a un tecnologo alimentare, il dottor D’Urso, ed è stata la svolta. D’Urso ci ha seguito in tutte le fasi del progetto e ora continua a sostenerci nella fase di ricerca e sviluppo”.
Il macchinario laser di cui si è dotata la startup lavora in maniera puntuale, limitando il più possibile gli sprechi: la lavorazione è 100% naturale e avviene sullo strato superficiale della buccia, incidendo solo pochi micron di parte esterna
“L’obiettivo della marcatura laser è quella di sostituire il più possibile etichette e bollini", specifica Amaglio. Possono infatti essere ‘incisi’ il nome dell’azienda, il logo, eventuali brevi slogan pubblicitari ed anche un Qr Code.
È servito parecchio tempo per mettere a punto il processo di marcatura. “Dipende tutto dalla dimensione del frutto e dalle caratteristiche della buccia: quando questa è irregolare, è più difficile marchiarla. Per esempio per frutti come i kiwi, banane, arance e pompelmi, la lavorazione è abbastanza lineare e servono appena pochi secondi per ultimare il processo. La questione è molto diversa con i frutti più grandi o su cui sono richieste marchiature più complesse”.
Attualmente la marcatura viene utilizzata solo sui frutti dalla buccia non edibile: “Dopo uno studio interno, abbiamo capito che per una questione psicologica i consumatori tendono a non scegliere frutti marchiati a laser se la loro buccia è edibile. Nonostante la marcatura sia un processo del tutto naturale, sembra disincentivare dall’acquisto di quei frutti che non vanno sbucciati. Nel frattempo stiamo comunque portando avanti test su pesche e albicocche”.
La marcatura è utilizzata principalmente per la frutta e la verdura commercializzate sfuse: “Il nostro obiettivo è quello di eliminare bollini ed etichette per ridurre il più possibile gli sprechi.Vorremmo arrivare ai dettaglianti con frutta altamente selezionata di provenienza italiana a marchio Mister Natura o con una marcatura personalizzata“.
“Il nostro obiettivo primario – continua Amaglio – è di proporci ai produttori per valorizzare il loro logo aziendale, ai distributori per creare linee di prodotti brandizzate, in grado di assicurare personalizzazione ed esclusività. Infine proponiamo anche il progetto della frutta sociale che vuole rendere i prodotti di qualità accessibili a tutti”.
Quest’ultima proposta consiste in una sponsorizzazione della frutta in modo da poterne calmierare il prezzo e renderla accessibile a tutti. “La strategia è semplicissima – spiega Amaglio – ovvero intercettiamo le aziende che vogliono sponsorizzare la frutta e l'acquistiamo ‘a costo zero’, grazie ai proventi della sponsorizzazione. Significa che marchiamo la frutta di qualità con il logo dell'azienda sponsor e la vendiamo a prezzi nettamente inferiori a quelli di mercato. In questo modo il consumatore aumenta il suo potere d’acquisto, drasticamente diminuito a causa dell’impennata dei prezzi, e l'azienda ottiene un enorme beneficio, potendo trasmettere un'immagine green di sé”.
In questo caso è sempre l’azienda a scegliere il canale di vendita preferito, che può avvenire online in esclusiva ai propri dipendenti, sugli e-commerce associati a Griiny, nei mercati ortofrutticoli o presso dettaglianti, tramite grossisti o distributori o anche in Gdo.
Mister Natura fa parte dell’incubatore di startup POINT (polo per lo sviluppo tecnologico) con sede a Dalmine (Bergamo).
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