Sostenibilità
Fragole, ciliegie e albicocche: le nuove risorse per l'agricoltura montana
Dalla coltivazione alla trasformazione: ecco i risultati della ricerca Laimburg
Oggi più che mai l'agricoltura di montagna altoatesina si trova di fronte alla sfida di produrre alimenti che si differenzino sul mercato grazie alla loro qualità e alla garanzia dell’origine regionale.
Con l’obiettivo di sostenere con la ricerca scientifica e la formazione professionale il settore dell’agricoltura di montagna non solo nella coltivazione, ma anche nella produzione e trasformazione di prodotti tipici, la Giunta provinciale ha incaricato nel 2015 il Centro di Sperimentazione Laimburg e la Libera Università di Bolzano di rafforzare la ricerca scientifica e la formazione nei settori dell’agricoltura montana e delle scienze alimentari.
"L'agricoltura di montagna altoatesina è particolare perché caratterizzata da aziende agricole di piccole dimensioni e da una gestione impegnativa. Siamo tutti consapevoli che le caratteristiche ambientali della montagna rendono la produzione di latte più onerosa e che è difficile competere in termini di prezzi con i "grandi produttori". Pertanto, è importante concentrarsi maggiormente sui nostri punti di forza: qualità dei prodotti, ambiente di produzione e colture complementari. Il Piano d'azione per l'agricoltura montana è stato lanciato per aiutare le aziende agricole a svilupparsi ulteriormente grazie a ulteriore know-how scientifico e in questi anni ha ampiamente dimostrato la sua validità", ha sottolineato l’Assessore all’Agricoltura Arnold Schuler.
“Con i finanziamenti del Piano d’azione abbiamo costruito e ampliato la nostra capacità di ricerca in diversi settori per supportare le aziende agricole di montagna e renderle più competitive”, aggiunge Michael Oberhuber, direttore del Centro di Sperimentazione Laimburg, “Grazie a progetti di ricerca, investimenti mirati in attrezzature e assunzione di personale specializzato abbiamo creato così i presupposti per la ricerca scientifica che accompagnerà anche in futuro l’agricoltura montana. Dall’implementazione di strumenti digitali per la stima online della qualità del foraggio come l’applicazione webGRAS, al supporto all’elaborazione e validazione di indici di siccità sulla base di dati satellitari e meteorologici, alle consulenze varietali per singole colture o sui miscugli di sementi per la foraggicoltura adatti per affrontare i cambiamenti climatici in corso. Questi solo alcuni esempi di come la nostra ricerca scientifica sostiene le aziende agricole montane nell’affrontare le sfide odierne, ampliando le loro prospettive sull’innovazione.”
Il Piano d’azione è stato implementato in collaborazione con il Centro di Consulenza per l’agricoltura montana BRING, il Centro di Consulenza per la fruttiviticoltura e la Ripartizione Formazione professionale agricola, forestale e di economia domestica.
Colture complementari: una risorsa per le aziende locali dell’ambiente alpino
Non solo mele e uva: il territorio alpino dell’Alto Adige offre le condizioni ideali per la produzione di qualità di una serie di colture di nicchia. Tra queste fragole, ciliegie, albicocche, lamponi, mirtilli e castagne, le più note, oltre a minikiwi e nocciole. Anche qui la ricerca del Centro di Sperimentazione Laimburg accompagna l’intera catena produttiva dalla coltivazione alla trasformazione dei prodotti. Il gruppo di lavoro Piccoli Frutti e Drupacee si concentra su prove varietali in campo, valutazioni di sistemi di allevamento e parametri agronomici come resa e suscettibilità nei confronti di patogeni. Negli ultimi anni i ricercatori hanno preso in esame 36 varietà di mirtilli, 70 varietà di albicocco e oltre 100 varietà di fragole, tra quest’ultime anche varietà resistenti all’oidio, che quindi permettono di ridurre i trattamenti contro questa patologia fungina.
Nell’impianto pilota DIC, installato dal Centro di Sperimentazione Laimburg presso il NOI Techpark, il gruppo di lavoro Trasformazione dei Prodotti Ortofrutticoli esegue test su metodi innovativi di essiccamento di piccoli frutti (e non solo) per un prodotto di qualità e una riduzione degli scarti. Inoltre, in laboratorio sono state testate diverse varietà di fragole e lamponi al fine di capire quale risulta la più adatta alla trasformazione in conserve e marmellate.
Per quanto riguarda gli ortaggi, il gruppo di lavoro Orticoltura del Centro Laimburg è impegnato sulla valutazione agronomica e sull’idoneità di diversi ortaggi, come ad esempio carote, patate e barbabietole. Lo affianca il Laboratorio per Aromi e Metaboliti del Centro con gli studi sulla qualità e la certificazione di origine di questi prodotti.
Fonte: Ufficio stampa Laimburg