Attualità
Fomet: «Ecotassa, balzello inutile che andrà a danneggiare agricoltori e consumatori»
Contributo per fitosanitari pericolosi aumentato al 2% sul fatturato dell’anno precedente
È stata oggiornata l'ecotassa per i fertilizzanti di sintesi e per i prodotti fitosanitari e i coadiuvanti classificati pericolosi per l'uomo. Con il decreto 23 giugno 2023, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 244 del 18 ottobre scorso, il Masaf ha individuato le modalità per il versamento del contributo annuo per la sicurezza alimentare, istituito dal comma 1 dell’articolo 59 della legge 23 dicembre 1999 (legge Finanziaria per l’anno 2000). Il tributo è quindi teoricamente in funzione dal 2000, inizialmente con una percentuale dello 0,5% sul fatturato dell'anno precedente, poi aumentata al 2%, ma non ha mai avuto una reale applicazione, mancando l’esatta individuazione dei soggetti debitori e le sanzioni per il mancato versamento.
La legge sul biologico del 2022 ha riformulato le regole per l’applicazione del contributo annuale, prevedendo anche il sistema sanzionatorio. Dal 2024 gli operatori che immettono sul mercato fertilizzanti e prodotti fitosanitari dovranno versare un contributo annuo secondo il recente decreto ministeriale.
Da gennaio 2024 le aziende e gli operatori sono tenuti ad inserire sul portale informatico del Sian i dati relativi al bilancio registrato nell’anno precedente e una dichiarazione che evidenzia la quota di fatturato inerente ai prodotti soggetti a ecotassa. Questo adempimento dovrà essere effettuato a regime entro il 15 luglio di ogni anno, ma per il primo anno si dovranno caricare i dati del 2022 nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2024 e il 31 marzo dello stesso anno.
Approfondiamo questo aggiornamento che ha scosso il settore, con Fomet, società impegnata nella produzione e commercializzazione di fertilizzanti speciali e naturali per l'agricoltura. “Si rischia un marasma - dichiara Enrico Cappellari Coo di Fomet SpA - perché non si è capito bene come verrà applicato questo ulteriore balzello, perché ancora non ci sono linee guida ben definite. Ci saranno aumenti di costo di milioni di euro che andranno a ricadere sul settore. Temiamo che a rimetterci più di altri saranno gli agricoltori già gravati da restrizioni sull’utilizzo dei principi attivi e di fertilizzanti vitali per la crescita delle colture”.
Anche Giorgio Cappellari, consigliere delegato di Fomet, sulla pagina Linkedin, esprime senza mezzi termini il suo disappunto. “Una tassa inutile, dannosa, difficile da calcolare, con la prima scadenza al 15 gennaio 2024 senza che le norme attuative siano state chiarite e che va a colpire un settore in difficoltà e i cui proventi non andranno sicuramente a vantaggio degli agricoltori”.
In teoria, le risorse riscosse attraverso la tassa saranno destinate allo sviluppo del biologico. Si valuta di recuperare decine di milioni di euro per anno che, ovviamente, andranno ad incidere sui costi degli agricoltori.