Flessibilità, ecco il nostro valore distintivo

Damiano Bellia: «Gestire i prodotti da vicino ci permette velocità e dinamismo»

Flessibilità, ecco il nostro valore distintivo

Poter contare su un’organizzazione aziendale flessibile ma allo stesso tempo efficiente, può fare davvero la differenza per le aziende del settore. Proprio come succede per l’azienda agricola di Claudio Bellia di Cappella di Scorzè (Venezia), specializzata nella produzione di radicchio rosso di Treviso IGP (tardivo e precoce), cavolo cappuccio (allungato e tondo) e cereali, che coltiva su un totale di 120 ettari.  
Con Damiano Bellia, responsabile delle vendite dell’azienda, abbiamo indagato i punti di forza che permettono una gestione efficiente anche negli adattamenti dell’ultimo minuto.  

“Seguiamo gli ortaggi dalla produzione alla vendita – spiega Bellia a IFN – la maggior parte delle referenze (65%) sono a produzione diretta, il resto ci viene fornito dalle aziende locali con cui collaboriamo. Raccogliamo circa un centinaio di quintali di cavolo al giorno e abbiamo altre 12/13 aziende che producono per noi: questo sistema ci aiuta ad avere sempre i giusti quantitativi di prodotti per poter rispondere in tempo a tutti gli ordini, anche quelli che vengono modificati poco prima della consegna”.

Lo standard qualitativo viene mantenuto elevato grazie a rigorosi protocolli aziendali: “Abbiamo circa 70 produttori di altre aziende che collaborano con noi ma seguendo sempre i nostri standard – specifica Bellia – e i prodotti vengono controllati personalmente da un nostro addetto”.
E aggiunge: “Anche se non siamo una cooperativa, cerchiamo di dare il massimo supporto alle aziende che vogliono investire in questi prodotti e lo facciamo studiando insieme a loro quali tipologie conviene coltivare. E’ un valore aggiunto che vogliamo trasmettere ai nostri collaboratori”. I risultati sono tangibili: “Ascoltando le nostre conoscenze sulle produzioni in campo, le aziende a noi affiliate stanno avendo buoni risultati”.

Un’attenta organizzazione è anche alla base delle attività quotidiane: “Cerchiamo di ottenere il massimo della raccolta in termini di resa, dopo di che il raccolto arriva in sede dove viene conservato nelle celle frigorifere e gestito nell’arco di pochi giorni – dice Bellia -. I nostri clienti che acquistano cavolo cappuccio sono così sicuri di poter avere prodotto per tutta la stagione, dal 25 aprile a metà febbraio. Se il cliente modifica l’ordine, noi lo comunichiamo direttamente alle nostre squadre e abbiamo una logistica tale che ci permette di fare cambiamenti anche dell’ultimo minuto”.

Il radicchio tardivo viene confezionato sfuso in cassette ma anche in vassoi personalizzati: abbiamo deciso di realizzare packaging che riportano sia il nome del consorzio di tutela del radicchio ma anche la foto di nostro padre che trasmette sicurezza al cliente sulla nostra affidabilità: ci mettiamo la faccia per garantire un prodotto di qualità.
L’azienda utilizza anche Flowpack con confezionatrici automatiche per realizzare prodotti a peso fisso. Tutti i prodotti vengono consegnati la sera ed entro la mattina del giorno successivo sono già confezionati. “Lavoriamo con quattro linee continue – specifica Bellia – in questo modo a metà giornata possiamo considerare anche un aggiornamento degli ordini ed eventuali variazioni. La consegna degli ordine avviene tramite cinque trasportatori, in modo da coprire in maniera veloce le diverse zone”.

Perché questo tipo di servizio rappresenta un punto di forza? “Perché è importante assicurare prodotto ad un cliente che si dimentica di ordinarci un bancale di merce in orario. La flessibilità per noi è un vero e proprio valore aziendale, oltre alla velocità e al controllo della merce garantita dalla lavorazione che avviene tutta nello stesso stabilimento. Riusciamo a lavorare 12/13 tonnellate al giorno per il cavolo e 9/10 tonnellate per il radicchio”.

La nostra produzione agricola, permette all’azienda di supportare eventuali variazioni di programma. “Per esempio, il radicchio tardivo deve rimanere per 20 giorni in acqua – specifica Bellia –, avendo le vasche per l’imbianchimento in azienda, riusciamo a controllarle e capire se il prodotto sarà pronto prima ed in quali quantità. Questa gestione ci permette di controllare gli ammassi di produzione e gestire criticità o mancanza dei prodotti”.

Tra le caratteristiche che distinguono l’azienda dal resto del panorama produttivo c’è sicuramente l’età media dei suoi dipendenti, che si aggira sui 30 anni. “Abbiamo la fortuna di poter contare su ragazzi giovani e pronti a lavorare – sottolinea Bellia – in particolare mio fratello Francesco, pur con i suoi 29 anni di età, è colui che ci permette di essere forti nelle produzioni grazie alla sua competenza. 
La produzione agricola viene controllata anche dal papà Claudio (titolare dell’azienda) che si avvale di una esperienza di otre 45 anni di attività. Spesso. per la nostra giovane età, veniamo sottovalutati dai buyer ma quando iniziano a fidarsi di noi, possiamo garantire un livello di servizio davvero molto alto”.

Radicchi e cavoli, i prodotti in campo
In riferimento alla campagna del radicchio precoce, quest’anno il prodotto è maturato velocemente per le temperature invernali alte, per poi bloccarsi. “Abbiamo avuto un ‘buco’ di 2/3 settimane – dice Bellia – per questo motivo abbiamo deciso di realizzare più confezionato in modo da non far mancare il prodotto sui banchi, anche tramite promozioni personalizzate”.
Il radicchio tondo ha maturato in anticipo, circa 20 giorni prima della norma. “Abbiamo avuto le celle piene da ottobre fino ad oggi – spiega il produttore – e, anche se dovevamo raccogliere il prodotto nuovo, non avevamo ancora esaurito le scorte, per cui siamo andati avanti con le celle frigo sempre piene e ovviamente il prodotto ne ha sofferto in termini commerciali”. E continua: “La stessa cosa ha fatto fino ad oggi il radicchio lungo (o precoce), però ora manca un po’ di prodotto per cui il prezzo è accettabile”.
Il radicchio tardivo ha invece il problema inverso: “Senza temperature sotto zero, ha smesso di maturare e, nonostante la scalarità delle diverse varietà (da metà ottobre fino a febbraio), il prodotto veniva raccolto pur non essendo nel pieno della sua maturazione: in ogni caso si è difeso bene in termini di prezzo. Questo prodotto necessita di brinate leggere per far sì che le sue foglie si accorcino e si colorino di rosso: invece quest’anno le piante pesavano la metà (150 anziché 300 grammi) pur essendo buone da mangiare. Il radicchio novello tondo è invece partito con prezzi sottotono”.
Infine, il cavolo cappuccio può contare su una produzione annua in media di 2000/2500 tonnellate: “È stato un anno positivo per questo prodotto, con prezzo adeguato al lavoro. A influire sulla qualità dei nostri prodotti è stata sicuramente la fertirrigazione, accompagnata da un sistema di produzione personalizzato. I nostri clienti non sono mai rimasti senza prodotto e, tra un mese, si inizia con la nuova stagione.