Fitofarmaci, TEA, PAC: indietro tutta!

Mentre si bloccano i dossier e piovono tagli, agli agricoltori resta solo l’incertezza

Fitofarmaci, TEA, PAC: indietro tutta!

“Dobbiamo garantire la nostra sovranità alimentare, dati i rischi e le vulnerabilità del mondo in rapida evoluzione di oggi”, dichiarò a febbraio Christophe Hansen, Commissario per l'Agricoltura e l'Alimentazione, presentando la nuova Visione Ue per l’Agricoltura (Clicca qui per approfondire). “La tabella di marcia che presentiamo indica il percorso per affrontare le numerose pressioni cui sono sottoposti gli agricoltori dell'UE. Renderà il settore più sostenibile e aiuterà l'agricoltura a rimanere un settore attraente e remunerativo, in modo che un numero sufficiente di giovani entri nella professione. E permetterà all'agricoltura di continuare a svolgere un ruolo a pieno titolo negli sforzi dell'UE per combattere gli effetti dei cambiamenti climatici”.

Sulla stessa linea, anche la Presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen che sottolineò il ruolo centrale degli agricoltori nel sistema alimentare dell’UE: “È grazie al loro duro lavoro quotidiano che tutti noi abbiamo cibo sicuro e di alta qualità”. Di fronte alle sfide poste dalla concorrenza globale e dai cambiamenti climatici, spiegò che l’Europa puntava su “una strategia globale che rende l’agricoltura più attraente, più resiliente e più sostenibile”.

Presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen

Con queste premesse, la nuova visione Ue per l’agricoltura avrebbe dovuto segnare un deciso cambio di rotta, finalmente centrato sugli agricoltori europei e sul loro futuro sempre più incerto tra crisi climatica, squilibri di mercato e normative comunitarie spesso incomprensibili. Ma a giudicare dai fatti più recenti, il tanto atteso rilancio sembra essersi trasformato in un clamoroso passo indietro. Al centro della bufera c’è la PAC, che rischia di essere inglobata in un fondo unico comunitario con tagli significativi – si parla del 20% – scatenando una polemica feroce (Clicca qui per approfondire). Contro questa ipotesi si sono già schierati 17 Stati membri, capitanati da Italia e Grecia, insieme allo stesso commissario Ue all’Agricoltura Christophe Hansen.
Una riforma così contestata da riuscire a compattare, fatto raro, persino Popolari (PPE) e Socialisti (S&D) in un’insolita alleanza bipartisan. E quando anche i sindacati parlano con una sola voce, la situazione è davvero seria: Copa-Cogeca ha lanciato la petizione “No Security without CAP” per difendere la Politica Agricola Comune e mobilitare l’intero comparto, in vista del momento decisivo previsto per il 16 luglio, quando la Commissione presenterà la proposta del Quadro Finanziario Pluriennale 2027-2034.

L’altro fronte che ha subito una brusca frenata è quello delle TEA/NGT dopo che il Parlamento europeo ha deciso di interrompere il trilogo con Consiglio e Commissione sul dossier riguardante le nuove tecniche genomiche (Clicca qui per approfondire) . Lo stop è arrivato per mano della relatrice Jessica Polfjärd (PPE), travolta dalle spaccature interne al Parlamento e dall’assenza di progressi concreti. I Socialisti si sono rifiutati di accettare un “accordo al ribasso”, spalleggiati da Verdi e Left, mentre altri gruppi, come ECR (conservatori e riformisti) e Renew (gruppo dei liberali), hanno continuato a tirare in direzioni opposte. Il risultato? Una paralisi totale, con tutti i nodi cruciali – sostenibilità, tracciabilità, etichettatura e brevetti – ancora completamente irrisolti e che spetterà alla presidenza danese cercare di sciogliere, ma sui tempi è impossibile fare previsioni.

Anche sul fronte dei fitofarmaci le notizie non sono rassicuranti. Stavolta, però, il “colpevole” non è Bruxelles ma il Ministero della Salute italiano, che ha bocciato la richiesta di utilizzo in deroga dell’abamectina contro la Psilla del pero, lasciando i frutticoltori alle prese con un problema crescente e senza soluzioni efficaci (Clicca qui per approfondire). Nel frattempo, a livello comunitario, si annunciano nuovi tagli alle sostanze attive: una corsa al ribasso che, continuando così, porterà alla scomparsa di quasi tutte le molecole disponibili. Una sequenza di colpi che rischia seriamente di mandare al tappeto l’agricoltura, già alle corde tra un clima fuori controllo, fitopatie ingestibili e conti che non tornano. E pensare che, da mesi, a destra come a sinistra, non si fa che ripetere slogan sull’importanza della TEA, sostegni economici ai produttori e soluzioni alternative agli agrofarmaci. Che sia arrivato il momento di aggiornare il copione e cominciare a fare qualcosa di concreto?