Finocchio, Dolce Lucano non sente la crisi

Stagione altalenante ma spicca il premium brand di Op Primo Sole

Finocchio, Dolce Lucano non sente la crisi

Fino a ora la campagna commerciale del finocchio è stata caratterizzata da una estrema volatilità dei prezzi che ha stressato oltremodo la filiera. Per avere un quadro dettagliato della situazione abbiamo contattato uno dei principali player italiani, Op Primo Sole, grazie al contributo delle sorelle Francesca e Rosangela Appio, rispettivamente responsabile amministrativa e comunicazione e responsabile commerciale dell’OP.

“La prima parte della campagna, che coincide con il periodo che va ottobre a dicembre, è stato estremamente positivo, con prezzi remunerativi grazie al buon equilibrio fra domanda e offerta – spiegano Francesca e Rosangela - Poi, da inizio anno, il protrarsi delle alte temperature ha provocato una concentrazione dei raccolti, quindi un eccesso di offerta, che non è stato assorbito dal mercato, già di per sé poco recettivo in questi primi mesi del 2024, come evidenziato da diverse analisi. Questo, inevitabilmente, ha generato un calo delle quotazioni, tanto che alcune realtà hanno deciso di non raccogliere il prodotto”.

“Come OP Primo Sole – continuano - siamo riusciti a limitare i danni grazie a una programmazione efficace e a una qualità dei nostri finocchi che ci viene riconosciuta dai consumatori. In particolare, la nostra linea premium Dolce Lucano non conosce crisi: i volumi destinati a questa linea di alta gamma sono in crescita costante di anno in anno e ormai incidono per oltre il 15% dell’intera nostra produzione”.

È proprio il caso di dire che la qualità paga, ma senza una appropriata politica di marca, Primo Sole non sarebbe mai arrivata a questi risultati. “Questo – sottolineano le sorelle - ha significato elaborare una precisa strategia commerciale, integrata dalle attività di marketing e comunicazione. Quindi, in prima battuta, manteniamo un prezzo fisso durante tutto l’arco della campagna a prescindere dalle oscillazioni del mercato, proprio come fanno i grandi brand dell’industria agroalimentare, in modo da rassicurare il consumatore e, soprattutto i buyer, che sono sicuri che non troveranno sorprese nei listini da una settimana all’altra. Poi, cerchiamo di essere attraenti nei confronti del cliente finale grazie sia a grafiche accattivanti, sia a un serie di informazioni che inseriamo all’interno delle confezioni: dalle ricette alle informazioni relative alla storia millenaria di questo prodotto Lucano. Inoltre, grazie alle promozioni instore e all’intensa attività di comunicazione online e offline, restiamo in contatto col consumatore fornendogli tutte le informazioni in grado di generare interesse e curiosità”.

Un altro aspetto di primaria importanza per Op Primo Sole è l’innovazione: “Ogni anno conduciamo test sperimentali a livello produttivo per alzare ulteriormente l’asticella e, parimenti, limitare gli effetti del cambiamento climatico che impattano sempre di più sotto ogni punto di vista. Per esempio – concludono - dopo attente valutazioni, quest’anno testeremo il prodotto proveniente da trapianti primaverili, che ci permetterà di allungare la campagna fino a giugno e i presupposti sembrano essere piuttosto interessanti”. (am) 

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