Il meglio di IFN
Festività nella Gdo: caldo e qualità non adeguata hanno limitato le vendite
Arance e ortaggi le categorie più colpite; nonostante questo i consumi sono stati positivi
La chiusura del vecchio anno e l’inizio del nuovo, con tutte le festività di mezzo, mostrano luci e ombre per il reparto ortofrutta nella Gdo italiana. Il calendario ha sfasato un po' gli equilibri delle settimane natalizie e, solo considerando le week 51, 52 del 2023 e la 1 del 2024 aggregate, è possibile fare un bilancio del periodo confrontabile con quello dell’anno precedente. La sintesi che emerge è un buon potenziale nei consumi, non colto appieno a causa di campagne produttive colpite da condizioni metereologiche poco favorevoli, con conseguente limitazione della disponibilità di prodotto e bassa qualità.
Nel Nord Ovest il contributo ci viene fornito da Giovanni Sansone (responsabile acquisti ortofrutta Dimar, Gruppo Selex) che, nelle settimane considerate, ci parla di volumi con trend sostanzialmente stabili ed un’inflazione costante e nell’ordine dei 5-6 punti.
Sul fronte dell’approvvigionamento dei prodotti, non si sono riscontrate particolari criticità, cosa diversa se si parla di qualità: diversi problemi, soprattutto per quanto riguarda gli agrumi, arance in particolare. Oltre a mancare la pezzatura, il poco freddo nelle zone di produzione ha limitato la pigmentazione delle arance rosse. Le temperature miti, questa volta al Nord Italia, sono una delle principali cause anche dei consumi contenuti nel periodo per la frutta invernale in generale, agrumi compresi. Altra categoria in difficoltà è quella delle pere, con problemi di disponibilità di prodotto e di qualità, ma è un tema trasversale a tutta la campagna, e non particolarmente legato alle festività.
Al Nord Est abbiamo parlato con Nicola Biasolo (acquisti ortofrutta Unicomm, Gruppo Selex). Anche in questo caso i numeri sono stati complessivamente positivi, con volumi in crescita di un paio di punti, nonostante un’inflazione media di reparto intorno ai 7 punti, dovuta principalmente ad aumenti esorbitanti nei prezzi di alcune categorie di prodotto: arance tarocco, mele, pere, patate, cipolle e tutta la famiglia delle crucifere.
“Devo dire che non è stato un periodo facile per l’approvvigionamento di alcuni prodotti, visti anche i volumi giornalieri che dobbiamo gestire in piattaforma. Periodo difficilissimo per cavolfiori e broccoli, con assenza di quantità e problemi qualitativi. Arance tarocco con pezzatura medio-piccola e prezzi esagerati per il calibro 2/3. Ananas e frutta esotica con quantità contingentate per ritardo delle navi e notevoli problemi di qualità e tenuta del Litchi. Diversamente, abbiamo avuto notevoli soddisfazioni con clementine, arance Navel, banane e tutta la verdura da cuocere in generale, comprese le zucchine”.
“Aggiungo inoltre alcune personali considerazioni del 2023: sono ormai parecchi anni che mi occupo di acquisti ortofrutta, ricordo lo scompenso in vendita nel periodo di passaggio da lire ad euro, gli anni della corsa alle private label, lo sconvolgimento globale del Covid, ma un’annata difficile come questa a livello produttivo e di reperimento delle materie prime faccio fatica a richiamarla nella mia memoria. Annata non brillante con le fragole, pessima - se non mai iniziata - con le ciliegie nazionali, prezzi di patate e cipolle alle stelle, difficoltà di reperimento di meloni e angurie, causata da piogge torrenziali del mese di luglio, caldo anomalo a settembre che ha rovinato molte culture, pere italiane introvabili, castagne e marroni di qualità pessima, maturazione degli agrumi in Sicilia in forte ritardo e con calibri sotto la media, per caldo prolungato e mancanza totale di cavolfiori e broccoli in questo periodo. È difficile quindi gestire in maniera equilibrata le stagionalità, gli ordini quotidiani e, soprattutto, programmare articoli, prezzi di acquisto e vendita dei volantini istituzionali con continue rincorse per non far mancare il prodotto in reparto”.
Biasolo chiude sottolineando come i prezzi di vendita nel reparto ortofrutta non siano stati mai così alti per i beni di prima necessità, come patate, cipolle, mele e con continui rialzi nelle crucifere; tanta provenienza Spagna nei peperoni e nelle melanzane, con prezzi alti che rendono lo scontrino ortofrutta molto o troppo impegnativo per il cliente medio. “La conseguenza naturale è stata una contrazione dei volumi, con conseguente scarsa fidelizzazione da parte del cliente, che rimbalza tra varie insegne per cercare un minimo di risparmio nella spesa quotidiana. La soluzione adottata da Unicomm è stata di evitare i picchi di prezzi di vendita sia in salita che in discesa, marginando meno in caso di salita repentina del prodotto e puntando sui volumi”.
Chiudiamo con Annamaria Medici, Responsabile Filiera e Mestieri Ortofrutta presso Multicedi (Gruppo VeGè). In questa realtà distributiva le scelte commerciali e l’allargamento del parco fornitori hanno portato ad aumenti di vendite a doppia cifra, con una forte riqualificazione del carrello medio, soprattutto nel periodo natalizio. Le categorie che hanno contribuito di più a questo risultato sono state quelle di servizio e le nicchie (in Campania), come la frutta esotica, i frutti di bosco e diverse altre, con l’inserimento di referenze premium, come l’ananas Gold Selection maturato in pianta, il melograno in chicchi, la frutta tagliata e anche il pomodoro del Piennolo.
Tuttavia, le temperature troppo elevate al Sud hanno compromesso diverse campagne, limitando la vendita, in particolare per referenze locali e tradizionali, che di norma hanno elevati livelli di vendita nel periodo natalizio. È il caso delle castagne del prete, che hanno sofferto di mancanza di prodotto. Ma anche tante verdure molto utilizzate a Natale hanno avuto limitati livelli di vendita, sia per disponibilità limitata sia per una qualità non all’altezza: broccolo di Natale, cime di rapa, broccolo barese, cavolo toscano, broccoli neri e minestra di Natale sono alcuni dei principali. Ma anche il fogliame ha sofferto; tuttavia, grazie all’allargamento del parco fornitori, siamo riusciti a sopperire le mancanze di prodotto e a coprire la vendita.