«Fare programmazione? Impossibile con questo clima»

Il grossista veronese Saturnini (Saga Frutta) delinea le problematiche del settore

«Fare programmazione? Impossibile con questo clima»

Siamo di fronte ad una stagione anomala, in cui gli eventi climatici avversi la fanno da padrone, rendendo impossibile qualsiasi tipo di programmazione e lasciando gli operatori nello sconforto. Lo sostiene Andrea Saturnini di Saga Frutta, azienda che commercializza al mercato ortofrutticolo di Verona, con un’esperienza pluridecennale nel settore.

“Quest’anno i problemi alla produzione si sono sommati a quelli alla vendita generando una situazione davvero complessa da interpretare - spiega Saturnini a IFN - ma forse vale la pena analizzare le problematiche lato produzione perché nasce tutto da lì”.  
E continua: “Partiamo dalle piogge di maggio che hanno causato numerosi problemi alle produzioni, mentre il caldo forte c’è stato solo una settimana, per cui è una situazione difficile da interpretare”. 
Per la parte iniziale della stagione, Saga Frutta si è rifornito di pesche, nettarine e albicocche dal sud Italia (soprattutto Puglia, Basilicata e Campania) ma su tutte le referenze sono stati diversi i problemi in termini qualitativi. Ma abbiamo fatto i salti mortali per gestire la cosa, tant’è che non si parla di vendita ma di gestione considerato che il prodotto era meno, oltre che con problemi di qualità. Abbiamo avuto problemi anche lato vendita perché mancava la richiesta”.

Ore la fornitura di drupacee è passata all’Emilia-Romagna ma con grandi difficoltà: “Le varietà di albicocche che negli anni passati erano discretamente buone – dice l’operatore - quest’anno hanno avuto diversi problemi a livello qualitativo. Inoltre hanno iniziato a staccarle prima per evitare che prendessero la grandine”. Su pesche e nettarine, Saturnini specifica come la qualità del prodotto non sia altissima ma i volumi scarsi aiutano notevolmente le quotazioni.
Va peggio per il prodotto veronese: “Anche se i prezzi delle pesche sono soddisfacenti – dice Saturnini - i frutti hanno problemi di qualità rilevanti e ho già sentito alcune aziende che pensano di chiudere la campagna con anticipo”.

“Stiamo navigando a vista – commenta l’operatore – di campagne così complesse non ne ho mai viste, pur considerando che sono nel settore da quando avevo 14 anni. L’andamento climatico odierno è così instabile e imprevisto che è impossibile puntare anche sulla programmazione. Per esempio, quest’anno ha piovuto fino a fine maggio e in questi ultimi giorni abbiamo avuto a che fare con la grandine: quale programmazione può prevedere questo tipo di condizioni?”.
E continua: “Non si può neanche più parlare di buchi produttivi: con questo termine si intende un periodo definito di eventi climatici avversi (che siano pioggia, grandine o vento). Nel nostro caso il periodo continua ad allungarsi sempre di più e, per esempio, quest’anno abbiamo avuto piogge intense fino a primavera inoltrata, con relativi problemi di allegagione”.
Un problema che si è riflesso direttamente sulle produzioni stagionali, come quelle di angurie e meloni.
“Per esempio il prodotto che doveva esser raccolto entro luglio, si sta raccogliendo ancora adesso e i frutti non sono neanche di ottima qualità, per non parlare degli scarti” dice Saturnini.

“La cosa che ci lascia senza parole è che al momento non abbiamo soluzioni disponibili per affrontare questi problemi – conclude Saturnini – al di là di strutture personalizzate e tecnici qualificati, non c’è altro che i produttori possono fare e si sentono davvero inermi”.  

In apertura, una foto di archivio del mercato di Verona.

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