Export agrumi, il Sudafrica cede il passo all'Egitto

Dopo dieci anni il continente africano cambia leadership

Export agrumi, il Sudafrica cede il passo all'Egitto

Il Sudafrica non è più il principale esportatore di agrumi del continente african. Le cause sono ricercare in un mix velenoso costituito da: maltempo, difficoltà nel requisiti fitosanitari obbligatori e nella crisi energetica. Per questi e altri motivi, il paese ha ceduto il passo all’Egitto
Nel 2023 il Sudafrica ha esportato 2,47 milioni di tonnellate di agrumi, quantitativi in linea con quelli dell’anno precedente, come riporta valenciafruits.com. Questi dati, diffusi dalla South African Citrus Growers Association (CGA), sottolineano che i numeri non hanno soddisfatto le stime di inizio stagione. Secondo Justin Chadwick, direttore generale dell'associazione, le ragioni sono da ricercare una serie di difficoltà che il settore ha dovuto affrontare.

Nel corso dell’anno, infatti, si sono verificati ripetuti tagli all’elettricità, dovuti alla crisi dell’azienda statale per l'energia Eskom, che hanno avuto conseguenze sull’irrigazione e la fertilizzazione delle piantagioni, nonché sulla corretta esecuzione del trattamento a freddo, requisito fitosanitario essenziale per esportare nell’Unione Europea. La Commissione Europea, infatti, nel luglio 2022 ha imposto il trattamento a freddo sulla merce in uscita dal Susafrica per prevenire la diffusione della “Falsa Falena”: questo ha messo in difficoltà l’export del paese. Infatti, i coltivatori di agrumi hanno limitato gli investimenti nelle piantagioni a causa delle preoccupazioni sull'accesso ai mercati di esportazione, soprattutto per quanto riguarda l'Unione Europea, il principale mercato di destinazione, con circa il 31% delle arance esportate. 
In Sudafrica, inoltre, si sono verificate inondazioni a luglio, che hanno colpito le aziende agricole della provincia del Capo Occidentale, una delle principali aree di produzione agrumicola, causando perdite economiche stimate in oltre 26,6 milioni di euro. 
Questi fattori sfavorevoli hanno contribuito alla perdita della leadership, che possedeva da 10 anni, a beneficio dell’Egitto.(gc) 

Clicca qui per iscriverti alla Newsletter quotidiana di IFN