Estate bollente, raccolti a rischio: come difendere le piante dagli eccessi climatici

Stile (K-Adriatica):”SCUDO K riduce la temperatura proteggendo frutti e foglie da scottature”

Estate bollente, raccolti a rischio: come difendere le piante dagli eccessi climatici

Temperature oltre i 35°C, radiazione solare ai massimi livelli, tessuti vegetali che si scottano come pelle sotto il sole cocente. È questa la nuova normalità per molte aree agricole durante i mesi estivi. Un quadro reso sempre più frequente e grave dai cambiamenti climatici, con effetti pesanti sulla produttività delle colture.
«Siamo di fronte a un fenomeno che non possiamo più considerare un’eccezione – spiega Maria Rosaria Stile, Research & Development Manager di K-Adriatica –. Le estati sono sempre più caratterizzate da temperature estreme e radiazione solare intensa. Queste condizioni rappresentano una seria minaccia per la salute e la produttività delle colture. Nei mesi più caldi, molte aree agricole affrontano ondate di calore superiori ai 35°C, con picchi di luce che superano i 2000 µmol m⁻² s⁻¹. In queste situazioni, la capacità delle piante di crescere, fiorire e produrre frutti si riduce drasticamente.”

Quando l’ambiente diventa ostile per temperatura e luce, la pianta entra in stress combinato, spiega Stile, «con ripercussioni a diversi livelli”:
Fisiologico: “La fotosintesi rallenta o si blocca; gli stomi si chiudono per limitare la perdita d’acqua, ma così facendo riducono anche l’assorbimento di CO₂.”
Biochimico: “Aumenta la produzione di specie reattive dell’ossigeno (ROS), che danneggiano membrane, enzimi e cloroplasti. La pianta prova a difendersi con antiossidanti e proteine da shock termico, ma in condizioni estreme queste difese non bastano.”
Morfologico: “Si osservano sintomi visibili come scottature fogliari (leaf scorch), sunburn su frutti, necrosi marginali e senescenza precoce, con perdita qualitativa e quantitativa della produzione.”

“Quando lo stress supera la soglia critica – sottolinea Stile – la pianta riduce il proprio metabolismo al minimo, rendendo inefficace anche l’uso di biostimolanti o fertilizzanti fogliari. In queste condizioni estreme, l’unico modo efficace per aiutare la pianta è ridurre la temperatura e la radiazione assorbita, riportandola in un range fisiologico funzionale.”

La soluzione? Creare una barriera fisica riflettente.
“Questo è possibile attraverso l’uso di film a base di caolino o ossido di zinco, che riflettono parte della luce solare e abbassano la temperatura dei tessuti vegetali.”
Per rispondere a questa esigenza, K-Adriatica ha sviluppato SCUDO K, un prodotto specifico per proteggere le piante dagli effetti negativi dell’eccesso di luce e calore. “La sua azione – spiega Stile – è sia protettiva che nutrizionale.”
 

SCUDO K: protezione e nutrizione in un unico trattamento

Protezione fisica:
• Caolino: riflette la luce solare, abbassando la temperatura di foglie e frutti.
• Ossido di zinco (ZnO): “Si tratta di un componente utilizzato anche nelle creme solari per uso umano – precisa Stile – che agisce da filtro fisico contro i raggi UV.”
• Silice: crea una barriera superficiale che ostacola anche l’attacco di insetti.

Supporto nutrizionale:
• Manganese (Mn): “Elemento chiave nel photosystem II, migliora la fotolisi dell’acqua e rafforza le difese antiossidanti.”
• Boro (B) e Molibdeno (Mo): “Sostengono la struttura cellulare, la sintesi proteica e la maturazione dei frutti.”

Risultati in campo
Le prove condotte da K-Adriatica su diverse colture – pomodoro, melo, ciliegio, anguria – hanno evidenziato risultati concreti.
“Con SCUDO K – racconta Stile – abbiamo osservato una riduzione della temperatura superficiale dei tessuti vegetali, una diminuzione dei danni da sunburn e un miglioramento della biomassa e della qualità finale del prodotto.”

Alcuni esempi:
• Su pomodoro (cv. Zucchero F1): riduzione della temperatura fogliare di 2-3 °C, miglioramento dell’efficienza fotosintetica e aumento della biomassa.
• Su melo (cv. Modì): efficacia del 38% contro il sunburn in condizioni di campo aperto e caldo estremo.
• Su ciliegio e anguria: trattamenti pre-raccolta hanno aiutato a mantenere l’integrità della buccia e la qualità estetica.

Modalità d’impiego
“Le applicazioni – spiega Stile – sono particolarmente efficaci se effettuate in via preventiva, creando una sottile pellicola riflettente sulla superficie della pianta.”
La dose consigliata varia da 5 a 10 kg/ha, diluiti in 200 L/ha di acqua, con distribuzione tramite atomizzatore o barra.
“Per mantenere l’efficacia nel tempo – aggiunge – è importante ripetere il trattamento ogni 7–10 giorni durante i periodi più intensi dal punto di vista luminoso e termico, e riapplicare dopo piogge abbondanti che potrebbero dilavare il film protettivo.”

Una strategia indispensabile
“In un contesto climatico sempre più difficile – conclude Stile – proteggere la pianta dallo stress abiotico non è più un’opzione, ma una necessità. SCUDO K offre un approccio completo e sostenibile, combinando riflessione della luce, nutrizione funzionale e barriera fisica per aiutare le piante a superare le condizioni estreme e continuare a produrre con qualità.”

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