Esordio positivo per le clementine calabresi

Con Alessandro Marchese analizziamo la stagione appena partita

Esordio positivo per le clementine calabresi

La raccolta delle prime clementine calabresi è iniziata da una decina di giorni e, anche se è troppo presto per delineare i trend di una stagione intera, è interessante analizzare i primi segnali a livello produttivo e commerciale. Sicuramente la stagione si presenta più scarica dell'anno scorso in termini di volumi ma i frutti presentano un livello qualitativo alto che convince i consumatori, nonostante le temperature non siano ancora prettamente autunnali.
Con Alessandro Marchese, produttore dell’azienda Marchese Gold di Corigliano-Calabro (Cosenza) specializzata in agrumi, nonché presidente dei grossisti Fedagro del centro agroalimentare di Rimini, abbiamo analizzato pro e contro di questo inizio campagna. 

Alessandro Marchese

“C’è grande attesa per questa campagna, considerato il cambio delle condizioni produttive, tra rincari dei costi energetici e delle materie prime, oltre alle nuove normative sui fitosanitari”, spiega a IFN Marchese che, con la sua azienda, opera all’interno della Op Ortocal, oltre ad aderire al consorzio delle clementine di Calabria Igp.
La partenza commerciale della stagione lascia ben sperare per il futuro: “All'ingrosso stiamo distribuendo le clementine di calibro 1-2 fino a 3 euro al chilogrammo mentre i calibri più piccoli raggiungono i 2 euro”, specifica Marchese. “È importante poter valorizzare le attività agricole locali con quotazioni adeguate – continua – l’agricoltura deve poter generare ricchezza ma negli ultimi anni è andata in difficoltà generando speculazioni e aumento dei prezzi”.   

Se i frutti finora raccolti si caratterizzano per dolcezza e buona pezzatura, quest’anno i produttori devono fare i conti con un calo produttivo importante: “Ci troviamo in una campagna con il 40-50% in meno di prodotto. a causa delle condizioni atmosferiche che si sono verificate negli ultimi mesi – commenta Marchese – in particolare durante il momento della fioritura ci siamo ritrovati con temperature che sfioravano lo zero, mentre durante la fase di allegagione abbiamo registrato un caldo ‘africano’ che ci ha fatto perdere parecchi frutti. Per questo motivo i frutti rimasti sulle piante sono di pezzatura elevata, sicuramente superiore rispetto all'anno scorso, oltre a presentare una concentrazione maggiore ddi zuccheri. Ed è proprio grazie a queste caratteristiche di dolcezza e pezzatura elevata se i consumatori apprezzano i frutti nonostante le temperature alte”.

Per ora sono in fase di raccolta le varietà precoci di clementine mentre a fine ottobre/primi di novembre si inizierà con il clementino comune. 

Il presidente dei grossisti Fedagro del Caar sottolinea anche come i frutti calabresi siano di gran lunga preferiti rispetto ai concorrenti spagnoli, nonostante i loro prezzi competitivi. “È un segno che stiamo andando verso le produzioni locali e questo è un bene a tutela dell’importanza della filiera. Il consumatore ha cambiato modo di acquisto: acquista meno quantità ma cerca più qualità e non ha interesse a risparmiare 1 euro. Siamo molto orgogliosi di vedere in atto questi trend: significa che il lavoro di sensibilizzazione portato avanti da Fedagro negli ultimi anni, sta iniziando a funzionare. E si tratta di un risultato che va a favore della categoria dell’ingrosso, ma anche dei consumatori e degli stessi produttori”. 

E conclude: “I mercati hanno un ruolo di garanti della qualità nei prodotti freschi, sinonimo di un’alimentazione salutare che non deve essere privilegio di pochi. Inoltre, valorizzando le produzioni locali si dà la possibilità ai produttori di reinvestire il risultato in attrezzature, dipendenti e digitalizzazione dell’azienda; garantendo sempre più qualità ai prodotti. Dunque, le produzioni saranno sempre meno di massa e sempre più di qualità, con adeguate quotazioni”.