Emergenza gelo: in Turchia crollano i raccolti

Fino al 70% di perdite per le ciliegie, 50% per le pesche, impatto duraturo su agrumi e mandorle

Emergenza gelo: in Turchia crollano i raccolti

È noto come una gelata improvvisa e anomala, verificatasi nella primavera del 2025, abbia colpito duramente il settore agricolo turco, causando ingenti danni ai raccolti di agrumi, frutta e frutta secca in diverse aree del Paese. Per fronteggiare l’emergenza, il governo turco ha stanziato risarcimenti economici destinati agli agricoltori colpiti, nel tentativo di contenere le perdite. Il Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste ha confermato che continuerà a monitorare gli effetti della calamità anche durante la prossima stagione di raccolta.
Per comprendere l’entità dei danni, riportiamo le stime dall’USDA (il ministero dell’agricoltura americano) da una indagine accurata nelle diverse zone del Paese.

Tre ondate di gelo, un solo esito: danni su larga scala
Nel dettaglio, si sono registrati tre eventi distinti di gelata tra febbraio e aprile:
• 23-24 febbraio 2025: le province di Adana, Mersin e Hatay, zone solitamente caratterizzate da un clima mite e stabili condizioni meteorologiche, sono state colpite in modo inusuale.
• 21-22 marzo 2025: la provincia di Smirne e le aree limitrofe, sulla costa egea, hanno subito temperature insolitamente basse.
• 9-14 aprile 2025: l’evento più severo, che ha interessato 65 province su 81, con danni particolarmente gravi in 36 di esse.
Secondo fonti ufficiali e media locali, la compagnia assicurativa agricola statale TARSIM dovrà erogare risarcimenti per un totale stimato di 21 miliardi di lire turche (pari a circa 536 milioni di dollari, al cambio del 3 giugno 2025). Le autorità prevedono che i danni causati dal gelo avranno effetti a catena anche sull’economia interna, con un incremento dell’inflazione e un forte aumento dei prezzi al dettaglio di frutta e verdura durante l’estate.

Produzione agricola 2025: previsti cali fino al 60%
L’Istituto Statistico Turco (TurkSTAT) ha rivisto al ribasso le stime di produzione per il 2025, a causa di una combinazione di fattori avversi: gelate, siccità, piogge intense e grandinate che hanno colpito il Paese tra la fine del 2024 e i primi mesi del 2025. Le perdite previste nel comparto frutticolo potrebbero raggiungere il 60%.

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Frutta a nocciolo e frutta a foglia caduca: colpite nettarine, albicocche, ciliegie e mele
I danni più estesi si registrano nel settore delle drupacee e delle pomacee. La gelata di aprile ha compromesso la produzione in 36 province, colpendo in modo significativo coltivazioni di albicocche, uva, fichi, mele, susine, ciliegie, amarene, pesche e cachi.
• Malatya ha riportato danni estesi agli albicocchi.
• Manisa ha subito perdite nei vigneti.
• Niğde e Karaman, centri strategici per la mela, hanno visto i meleti danneggiati da gelo e freddo tardivo.
• A Bursa, la produzione di pesche è attesa in calo del 50% rispetto alle 100.000 tonnellate annue consuete.
• Sempre a Bursa, provincia leader nella produzione di pere (circa 250.000 tonnellate di Santa Maria e Deveci), si stima una riduzione a 170.000-180.000 tonnellate.
• Anche la produzione di ciliegie è in forte difficoltà: a Smirne e Manisa – che insieme rappresentano il 20% della produzione nazionale – si prevede un calo della resa fino al 70%.
• Su susino e kiwi, oltre al gelo, si è abbattuta una successiva grandinata, aggravando i danni nelle aree agricole di Mersin.
Per quanto riguarda l’uva, con Manisa e Smirne responsabili del 40% della produzione nazionale di uva passa, i danni sono già visibili in campo, ma è ancora troppo presto per una stima della resa finale.

Agrumi: tagli agli alberi e limoni sotto pressione
Il settore agrumicolo ha risentito pesantemente dell’improvviso abbassamento delle temperature. Dopo un gennaio insolitamente mite, la gelata ha costretto molti produttori a tagliare alberi danneggiati, con una conseguente perdita di produzione che si protrarrà per diverse stagioni.
Le varietà di limone Enterdonat e Kutdiken sono risultate essere le più colpite, con pesanti ripercussioni attese sulle esportazioni. Il governo turco, per fronteggiare una prevista carenza di approvvigionamento, ha imposto l’8 aprile 2025 un divieto temporaneo all’export di limoni, poi revocato pochi giorni dopo a seguito delle proteste dei produttori.
Secondo le stime, la produzione di arance passerà da 1,6 a 1,4 milioni di tonnellate, mentre quella di limoni scenderà da 1,7 a 1,3 milioni. Le perdite più gravi, sottolineano gli esperti, riguarderanno gli alberi giovani, compromettendo la produttività anche nei prossimi tre anni.

Frutta a guscio: pistacchi, nocciole e noci colpiti a macchia di leopardo
La gelata ha lasciato il segno anche sul comparto della frutta a guscio.
• A Gaziantep, la produzione di pistacchi potrebbe subire perdite fino al 50%, con un impatto del 25% a livello nazionale nella campagna 2025/26.
• Per le nocciole, nelle province di Samsun, Giresun e Ordu, si stimano perdite tra il 20 e il 35%, soprattutto nei frutteti oltre i 700 metri di altitudine.
• Le noci avrebbero subito danni in misura variabile, con una stima più realistica compresa tra il 30 e il 45%, a fronte di previsioni iniziali che parlavano di perdite fino al 70%.
• Ad Adiyaman, importante area per la coltivazione di mandorle, si prevede una perdita del 30% della produzione.
Secondo le analisi di mercato, i danni strutturali agli alberi avranno ripercussioni anche sulle rese della prossima stagione, rendendo necessario un piano di recupero agronomico su larga scala. (bf)