El Niño colpisce la campagna dei mirtilli peruviani

Export a -50% rispetto all'anno scorso

El Niño colpisce la campagna dei mirtilli peruviani

Forte impatto del fenomeno El Niño sulla campagna di esportazione dei mirtilli del Perù. I dati della società di consulenza Fresh Fruit Perù mostrano che le spedizioni fino a metà settembre ammontavano a 40.527 tonnellate, appena la metà del totale riferito allo stesso periodo dell'anno scorso.

Le temperature più elevate hanno ridotto la produzione

Nella week 36 (dal 4 al 10 settembre), le esportazioni verso l’Europa sono state pari a 1.623 tonnellate, il 66% in meno rispetto alla stessa settimana del 2022. Le spedizioni verso gli Stati Uniti per quella settimana sono diminuite del 64% a 3.513 tonnellate, e le spedizioni verso l’Asia hanno registrato un calo del 41% a 684 tonnellate.

Luis Miguel Vegas, direttore generale dell'associazione Proarándanos, ha affermato che il calo della produzione è dovuto alle temperature più elevate derivanti dal fenomeno El Niño. Ha riferito che le prime previsioni di un calo dei volumi del 10-15% per la stagione che va da maggio 2023 ad aprile 2024 dovranno probabilmente essere riviste al ribasso. 

Con la diminuzione della produzione europea, il risultato è una carenza di mirtilli sul mercato

Ian Crispin, direttore commerciale dell’azienda britannica Pacific Produce, ha dichiarato a Fruitnet: "La domanda sta iniziando a salire man mano che i raccolti britannici ed europei escono dal mercato. I prezzi sono quasi raddoppiati nelle due settimane precedenti e vediamo che le cose diventano ancora più difficili man mano che ci avviciniamo a ottobre”.
Secondo Vegas, una delle varietà più colpite dal caldo è la Ventura, che con i suoi 6.000 ettari è la varietà più coltivata in Perù e rappresenta il 35% di tutte le esportazioni.

"Ci sono ovviamente Argentina e Sud Africa, i due principali attori che possono fornire una certa copertura durante questo periodo, ma il dominio del Perù negli ultimi anni è stato così forte che la carenza è destinata a farsi sentire e i prezzi da altre origini ad aumentare di conseguenza”, ha continuato Crispin.
Alla domanda sulla probabile portata del calo produttivo del Perù, Crispin ha osservato: “I numeri dal Perù sono un po’ contrastanti, alcuni dicono che quest’anno si troverà ad affrontare un calo di circa il 15%, altri che il numero potrebbe essere maggiore. Quello che è certo è che sarà una stagione molto ritardata".

Fonte: Fruitnet