Egitto: stop alla produzione di urea

Il conflitto tra Israele e Iran colpisce ancora la fornitura di gas

Egitto: stop alla produzione di urea

In Egitto tornano a galla i problemi legati all'approvvigionamento di gas e a risentirne è la produzione di urea, come riporta agribusinessglobal.com. Difatti, a seguito dell'attacco israeliano all'Iran, il flusso di gas proveniente da Israele è stato interrotto, e questo ha avuto ripercussioni dirette sulle attività industriali egiziane e - indirette - sull’agricoltura, come hanno confermato le diverse fonti del settore. Anche se la situazione rimane ancora poco chiara, sembra che la maggior parte degli impianti di produzione di urea abbia di recente sospeso le attività. Alcuni, tuttavia, potrebbero essere ancora operativi, ma a capacità ridotta. La speranza è che la fornitura venga ripristinata non appena la tensione geopolitica si sarà attenuata.

Intanto, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che gli attacchi continueranno “per tutti i giorni necessari” al fine di distruggere gli impianti iraniani di arricchimento nucleare. Dall’altro lato, il segretario di Stato americano Marco Rubio ha invitato Teheran a non rispondere militarmente. I problemi per gli impianti egiziani, però, non sono nuovi: tra il 17 e il 31 maggio erano già stati costretti a fermarsi o a rallentare la produzione a causa di tagli alla fornitura di gas e lavori di manutenzione. E la situazione potrebbe peggiorare nei prossimi mesi. Con l'arrivo dell'estate e un possibile aumento delle temperature estreme, è probabile che si verifichino ulteriori interruzioni, visto che le riserve di gas del Paese sono limitate, nonostante l’incremento delle importazioni di gas naturale liquefatto (GNL). Negli ultimi mesi, l’Egitto ha infatti ripreso ad acquistare GNL dopo un periodo in cui era invece esportatore. Il Paese sta cercando attivamente di aumentare le importazioni, puntando a ricevere un numero consistente di carichi già quest’anno e pianificando ulteriori acquisti fino al 2028. Secondo le stime, sono già stati conclusi accordi per l'acquisto di circa 150-160 carichi di GNL con aziende energetiche e società di trading. Questo sforzo nasce dall’urgenza di garantire il fabbisogno energetico del Paese, nonostante le difficoltà economiche che pesano sulle finanze pubbliche. Resta però da capire se questo aumento di importazioni sarà sufficiente a evitare interruzioni di corrente e nuovi blocchi alla produzione industriale, in particolare durante l’estate, quando la domanda di energia raggiunge il suo picco. (bf)