Attualità
Dalla Romagna a San Pietro, ecco i cibi 'salvati' dall'alluvione
Spesa sospesa e cestino solidale tra le iniziative del World Meeting of Human Fraternity
C'è chi ha visto i suoi animali morire per l'impossibilità di far arrivare il foraggio nell'allevamento rimasto isolato, chi ha perso api e arnie a causa della frana dei terreni e chi ha avuto il frutteto soffocato da acqua e fango: sono alcune delle storie degli agricoltori romagnoli alluvionati della Coldiretti, che hanno portato a San Pietro i prodotti salvati dalla furia del maltempo, in occasione del World Meeting of Human Fraternity grazie alla fondazione "Fratelli tutti" con il mondo contadino di Campagna Amica.
Tanti i banchi dove si possono trovare pomodori, melanzane e zucchine, uova, frutta, miele e formaggi provenienti da Conselice e dalle zone più colpite del Ravennate e del Forlivese, simbolo della resistenza di una terra che non si arrende. La possibilità di trovare uno sbocco commerciale ai propri prodotti rappresenta il primo passo verso il ritorno alla normalità, fa sapere la Coldiretti.
Si possono acquistare le specialità regionali ma anche gustare i piatti della tradizione a prezzi popolari. Se l'Apicoltura Fabbri Max ha perduto il 60% del suo patrimonio, l''azienda agricola Cà ad Là, allevamento di suini di razza romagnola è rimasto isolato per uno smottamento, vedendo morire di fame i maialini appena nati. E c'è anche il caseificio "Boschetto Vecchio" che per l'allagamento ha perso le scorte di mangimi e i campi dove erano seminati e solo grazie alla solidarietà degli allevatori dei territori vicini ha potuto salvare gli animali.
La ripresa delle attività di vendita dei prodotti agroalimentari romagnoli è un primo passo importante per salvare circa 21mila imprese agricole che alimentano un indotto rilevante nelle industrie e nelle cooperative di lavorazione e trasformazione alimentare. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione dell'evento e a circa un mese dall'alluvione. Nei campi l'acqua ha lasciato il posto a un fitto strato di limo e sabbia, con il terreno che sembra pietrificato da una crosta impermeabile che rende impossibili gli scambi gassosi fondamentali per le radici e la vita delle piante. I raccolti annuali sono andati perduti, ma per frutteti e vigneti l'asfissia radicale uccide le piante, con la perdita di produzione per i prossimi quattro o cinque anni. A pesare c'è anche il fenomeno del dissesto idrogeologico, con oltre 30mila persone che vivono in aree a rischio per pericolo di frane tra Ravenna, Rimini e Forlì Cesena. "Occorre tagliare la burocrazia e i tempi per fare arrivare il più in fretta possibile gli aiuti e sostenere la voglia di ricominciare di una popolazione che sta stupendo il mondo per la sua grande forza", ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che "acquistare prodotti agricoli e alimentari provenienti dalle zone alluvionate è il miglior modo per aiutare la popolazione facendo ripartire l'economia e l'occupazione dei territori colpiti".
Poveri: Coldiretti, 8 milioni di chilogrammi di cibo in aiuti da spesa sospesa
Salgono ad oltre 8 milioni i chili di cibo per le famiglie bisognose che sono stati raccolti negli ultimi cinque anni dagli agricoltori della Coldiretti attraverso le mobilitazioni per la spesa sospesa lanciate attraverso i mercati di Campagna Amica da nord a sud dell’Italia. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti in occasione del grande mercato contadino di Campagna Amica a San Pietro dedicato alla solidarietà con la “spesa sospesa”, la tavola della fraternità per i più bisognosi e il cestino solidale per i senza tetto ma anche lo spazio dedicato agli agricoltori alluvionati nell’ambito del “World Meeting of Human Fraternity”, ispirato all’Enciclica Fratelli tutti di Papa Francesco.
In totale – spiega Coldiretti – sono state aiutate oltre 400mila famiglie per una media di più di 20 chili a nucleo con circa 100mila i bambini in condizione di difficoltà aiutati in questa operazione di solidarietà che da una parte ha le aziende agricole schierate in prima linea e dall’altra ha visto il coinvolgimento di milioni di italiani nei mercati di Campagna Amica e nei Villaggi contadini della Coldiretti.
L’esperienza della spesa sospesa di Campagna Amica è nata per sostenere le famiglie in difficoltà sul modello dell’usanza campana del “caffè sospeso”, quando al bar si lascia pagato un caffè per il cliente che verrà dopo. In questo caso i cittadini che acquistano nei mercati e nelle fattorie di Campagna Amica o che ricevono la spesa a domicilio possono decidere di donare prodotti alimentari alle famiglie più bisognose che potranno portare in tavola generi alimentare Made in Italy, di qualità e a km zero.
Il cibo di alta qualità raccolto con la “spesa sospesa” - sottolinea Coldiretti - non è rappresentato solo da generi di largo consumo ma anche da prodotti straordinari e particolari della tradizione agricola italiana come i “sigilli” di Campagna Amica: dal cece dal Solco dritto a quello della Merella, dai fagioli del purgatorio alle lenticchie di Potenza, dalla Cicerchia alla Roveja, dalle farine di mais speciali come il Marano e il Corvino, a quelle dei grani antichi, oltre ai formaggi di alta qualità come Parmigiano Reggiano e Grana Padano. Nei pacchi di aiuti per le famiglie anche mele e pere antiche, zucche, cavolfiori e broccoli, prodotti trasformati come passate di pomodoro e confetture e marmellate.
La distribuzione di questi prodotti è resa possibile dalla rete di collaborazioni che Coldiretti/Campagna Amica ha realizzato nei territori. Caritas, mense parrocchiali, fondazioni ospedaliere sono state tra i partner più attivi nel donare agli indigenti o alle famiglie in difficoltà i prodotti raccolti dai contadini e dai consumatori.
“Con la Spesa sospesa abbiano voluto dare un segno tangibile della solidarietà degli agricoltori verso le fasce più deboli della popolazione più colpite dalle difficoltà economiche” spiega il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “questa esperienza è diventata un fenomeno strutturale presente in tutti i mercati contadini nel nostro Paese”.
Foto in apertura: Il presidente della Coldiretti Ettore Prandini assieme a due produttori alluvionati con il cesto delle specialità romagnole da donare a Papa Francesco
Fonte testo: Ansa.it e ufficio stampa Coldiretti; Foto: Ufficio stampa Coldiretti