Crolla il saldo ortofrutticolo a luglio: meno 40% a volume

Nei primi sette mesi del 2023 siamo importatori netti per 350.000 tonnellate

Crolla il saldo ortofrutticolo a luglio: meno 40% a volume

Il saldo commerciale aggiornato a luglio è in calo di 40 punti percentuali rispetto allo scorso anno, sia a valore che a volume. In termini assoluti il disavanzo è aumentato di 100 mila tonnellate e, parimenti, si sono persi per strada 50 milioni di euro. 

Clicca qui per ingrandire la slide

Questi numeri, relativi all’import-export ortofrutticolo italiano elaborati dal Monitor Ortofrutta di Agroter, confermano il trend negativo intrapreso con l’analisi dei primi sei mesi (clicca qui per approfondire ), a differenza del primo quadrimestre che faceva ben sperare (clicca qui per approfondire).    
Invece, i numeri sono impietosi. L’export è pressoché stabile a volume (-1%) e lievemente positivo a valore, con +6%; l’import cresce sia a volume sia a valore rispettivamente del 4% e 8%.  

Clicca qui per ingrandire la slide

Sostanzialmente ci difendiamo in termini monetari, mentre guardando i volumi siamo ampiamenti importatori netti, ed è probabile che al prossimo aggiornamento, vista la progressione, il saldo sarà negativo anche a valore, ma speriamo di sbagliarci.
Dalla disamina delle principali macrocategorie si nota il comparto delle frutta secca in difficoltà, con perdite in doppia cifra, in particolare a valore (-27%), mentre l’import subisce un calo poco eclatante fra -4% e -6%.

Clicca qui per ingrandire la slide

La frutta fresca, che è la categoria più importante, flette nei quantitativi movimentati (-5%) ed ottiene un risicato +1% a valore. 
Il settore legumi e ortaggi, di primo acchito tiene a galla le performance dell’export italiano con incrementi interessanti soprattutto a valore (+19%). Tuttavia, questi valori sono “doppiati” dall’import che raggiunge quasi il 30% a valore e circa il 15% a volume.

Per comprendere le cause di questi trend appena descritti, le analisi del Monitor ortofrutta si addentrano nel singolo mese di luglio, dove sono stati presi in considerazione alcuni dei prodotti più importanti.
In prima istanza, è possibile notare il crollo dell’export di pesche/nettarine ed albicocche nell’ordine del -40% circa, tanto a valore quanto a volume, che sono stati più che bilanciati dalle importazioni. In particolare, fanno scalpore i dati delle importazioni di albicocche: +176% a volume e + 127% a valore. 

Clicca qui per ingrandire la slide

Rimanendo nel comparto frutticolo è evidente la progressione nell’esportazione di meloni, che aumenta a valore di 70 punti percentuali. Le performance delle importazioni sono anch’esse eclatanti, ma in termini assoluti i valori di partenza sono nettamente più bassi.

Luglio si è confermato un ottimo mese per le angurie che, nonostante i quantitativi in leggera diminuzione (-4%), hanno sviluppato valori in crescita in termini monetari  (+28%). I dati, inoltre, confermano le sensazioni positive degli operatori dell’uva da tavola che, a fronte di volumi invariati, hanno venduto i grappoli a prezzi più alti, generando così un fatturato in crescita del 10%. 

Clicca qui per ingrandire la slide

Passando agli ortaggi, prosegue il trend di crescita delle importazioni che sta caratterizzando questa annata, soprattutto per quei prodotti, come patate e cipolle, contraddistinti da rese produttive piuttosto basse. Un’analisi valida soprattutto per le cipolle, che crescono in tripla cifra a volume (+150%) e a valore (+134%).
Per quanto riguarda l’export è eclatante la performance delle brassicacee che quintuplicano i dati sia a volume sia a valore, anche se occorre notare come i valori di partenza fossero piuttosto bassi. 
Infine, prosegue l’ottimo trend a valore per pomodori e carote, in crescita entrambi di quasi il 50%. 


Ha collaborato Alberto Biffi

Il “Monitor Ortofrutta” di Agroter rappresenta l’unica analisi di lungo periodo a disposizione degli operatori della filiera per tracciare l’evoluzione del comportamento di acquisto e di consumo di frutta e verdura da parte delle famiglie italiane, prima, e internazionali, negli ultimi tempi. Nato nel 2006 con un campione di 600 responsabili d’acquisto, oggi è arrivato ai tremila panelisti per le analisi più strutturate, grazie alla possibilità di affiancare alla tecnica d’analisi CATI (Computer aided telephone interview) quella CAWI (Computer aided web interview), sviluppata attraverso la collaborazione con il panel provider Toluna. Nel 2022 abbiamo superato 1.250.000 risposte archiviate, integrate dai dati quantitativi di acquisto quadrisettimanali delle famiglie italiane per l’ortofrutta, elaborati grazie alla partnership con Ismea e completate da rilevazioni puntuali sui punti di vendita.  

Per maggiori informazioni contattare Alfonso Bendi - Research & Consulting Director Agroter   alfonso@agroter.net