Crisi idrica in Basilicata: la Provincia di Matera chiede lo stato di emergenza

Il Consiglio provinciale invoca lo stop agli oneri consortili

Crisi idrica in Basilicata: la Provincia di Matera chiede lo stato di emergenza

La Regione Basilicata "si adoperi per chiedere al governo nazionale lo stato di emergenza per la grave crisi idrica che imperversa su tutto il territorio lucano e si sospenda immediatamente il pagamento degli oneri consortili per le annualità in corso con conseguente ristoro degli enti gestori per le quote non versate, al fine di evitare il collasso finanziario della filiera irrigua". Sono alcune delle richieste che il Consiglio provinciale di Matera, convocato in modalità aperta a sindaci e associazioni di categoria, ha adottato oggi all'unanimità al termine dell'assemblea che si è svolta nella Mediateca di Pisticci.

Nel deliberato - secondo quanto reso noto dall'ufficio stampa della Provincia - "sono state acquisite anche altre proposte pervenute dall'ampio e partecipato dibattito. Tra queste l'aumento dei quantitativi idrici disponibili; la conoscenza dei dati sulla disponibilità di acqua e sulla relativa distribuzione; un monitoraggio sullo stato di avanzamento dei lavori di realizzazione delle opere infrastrutturali già messe in campo; il dragaggio delle dighe; un accordo di programmazione con la Puglia per l'utilizzo dell'acqua lucana; l'acquisizione da parte dei comuni di Basilicata del 5% delle azioni di Acque del Sud S.p.A.; la programmazione in anticipo della stagione 2026; l'istituzione di corsi di laurea in Agricoltura". Il Consiglio "ha visto la partecipazione da remoto dell'assessore regionale all'Agricoltura, Carmine Cicala (FdI), mentre erano presenti il presidente del Consiglio regionale, Marcello Pittella (Azione) e la consigliera regionale Viviana Verri (M5S) oltre a numerosi sindaci. Il dibattito ha ulteriormente certificato la situazione preoccupante in cui versa il settore agricolo lucano a causa della crisi idrica e la necessità di agire sinergicamente con le istituzioni chiamate ad ascoltare le istanze del territorio e soprattutto ad agire". (aa)

Fonte: Ansa