Dal campo
Costa Rica, continua l'impegno per la produzione sostenibile di banane
L’industria celebra il 30° anniversario della Commissione Ambientale Banana definendo nuovi impegni ecologici
A trent’anni dalla creazione della Commissione Ambientale per le Banane (CAB), l’industria bananiera della Costa Rica ha rinnovato la sua promessa verso una produzione sostenibile, sottoscrivendo una nuova serie di impegni per coltivare le banane in modo sostenibile per l’ambiente e non solo.
Con la nascita del CAB nel 1992, la Costa Rica si è difatti affermata come pioniere della produzione sostenibile di banane grazie all’istituzione di un codice volontario, ovvero ad un’alleanza pubblico-privata tra produttori, lavoratori e governo, dove il Paese si è impegnato a lavorare in modo più sostenibile verso la natura, fissando obiettivi sull’utilizzo dell’acqua e dei prodotti agrochimici, sul riutilizzo delle materie prime nonché sulla conservazione del territorio.
“Trent’anni fa, la Costa Rica ha intrapreso un percorso di tutela dell’ambiente e le politiche che ne sono derivate hanno fatto la differenza nel modo in cui coltiviamo le banane - spiega Jorge Sauma, direttore generale dell’azienda bananiera nazionale Corbana e continua - oggi ricicliamo il 100% della plastica utilizzata nel processo produttivo mentre il consumo di acqua negli impianti di confezionamento è stato ridotto nell’ordine dell’80-90%. Sull’emissione di carbonio, quasi il 70% delle nostre aziende agricole ha un impronta neutrale, con l’obiettivo che nei prossimi anni si raggiunga il 100%”. Nella tutela del territorio, l’industria bananiera della Costa Rica ha destinato più di 14.500 ettari di terreno a riserve e foreste protette.
Fra i 12 impegni siglati nel nuovo patto ambientale della Costa Rica si annoverano:
• il rispetto della legislazione nazionale in materia di ambiente e salute sul lavoro;
• la promozione dell’educazione ambientale tra i collaboratori;
• una riduzione nei consumi di acqua durante la fase industriale;
• una corretta gestione delle acque reflue;
• la riduzione e la progressiva sostituzione delle materie plastiche industriali;
• una gestione sicura dei prodotti agrochimici a tutela sia dell’ambiente che delle persone;
• il progredire nella ricerca di strumenti alternativi al controllo chimico dei parassiti;
• l’aumento della biodiversità nelle aree di produzione;
• il rispetto degli animali selvatici che attraversano le aziende agricole;
• la salvaguardia delle foreste per continuare ad essere un settore esente da deforestazione;
• l’implementazione del processo di riduzione delle emissioni di gas serra;
• il mantenere gli audit interni alle aziende agricole, alla ricerca delle migliori prestazioni ambientali.
Oltre alla salvaguardia dell’ambiente, è altrettanto importante l’impegno del Paese verso la responsabilità sociale, per un’industria che impiega direttamente 40 mila persone e 100 mila indirettamente. Oltre a percepire un salario competitivo, i lavoratori costaricani delle banane godono di una serie di benefit, tra cui l’assicurazione sanitaria e i programmi educativi per le famiglie, aspetti che normalmente non vengono presi in considerazione dai sistemi di certificazione del salario di sussistenza.