Cooperative in difficoltà, per 4 su 10 manca personale

Gardini (Confcooperative): «Si potrebbero assumere altre 30 mila persone»

Cooperative in difficoltà, per 4 su 10 manca personale

La mancanza di personale è il principale ostacolo alla crescita delle cooperative: per 4 su 10 è un problema oramai strutturale a cui non sembra esserci rimedio, almeno nel breve medio periodo. È ciò che emerge dall'analisi congiunturale completata dal Centro Studi Confcooperative a febbraio su un campione rappresentativo delle 17.000 imprese associate. 

Il presidente di Confcooperative Maurizio Gardini sottolinea che "le nostre cooperative occupano 540.000 persone, ne potrebbero assumere altre 30.000, ma non trovano personale formato e disponibile: nel socio sanitario, nell'agroalimentare, nel trasporto, nei servizi turisti e culturali". L'incertezza, spiega ancora, continua a essere il sentiment più diffuso tra le cooperative: due su dieci temono ancora un trascinamento negativo delle crisi geopolitiche, un aumento delle tensioni e una riduzione ulteriore del potere d'acquisto dei consumatori finali. Rispetto allo scorso autunno i pessimisti si riducono di poco e gli ottimisti che confidano in un andamento migliore del ciclo dell'economia italiana, salgono solo dal 5,9% al 6,4.

Gli indicatori anticipatori sul livello degli ordini delineano uno scenario di prevalente stazionarietà anche per i prossimi mesi. Il saldo atteso dovrebbe, comunque, mantenere il segno positivo. In particolare il 73,2% del totale non preveda variazioni significative della domanda e degli ordini a breve termine, il 17,5% attende una ripresa, a fronte del 9,3% che, invece, prevede un calo degli ordini per i prossimi mesi. Quanto ai prezzi, il 26,1% dei cooperatori dovrebbe rivedere i listini nei prossimi mesi, a fronte di un incremento atteso dei costi all'origine. Solo il 2,5% ridurrà i prezzi finali di vendita. Per il 69,6% degli intervistati i prezzi finali di vendita nel breve sono previsti stazionari. 

Le condizioni di accesso al credito nel secondo semestre 2023 sono rimaste poco accomodanti. Confcooperative segnala infine che, nonostante tutto, sono positive sia le attese di rafforzamento della spesa per investimenti per i prossimi mesi, sia le prospettive per il futuro a breve termine. L'86,8% delle cooperative prevede un consolidamento e anche, sebbene in misura inferiore, un rafforzamento e un'espansione delle attività. Per il restante 13,2% delle aderenti, invece, la prospettiva è il ridimensionamento delle attività. (aa)

Foto in apertura tratta dal profilo LinkedIn di Confcooperative

Fonte: Ansa