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Coop Sole, risultati oltre gli obiettivi
Con Pietro Ciardiello focus sui numeri aziendali: incremento dell’11% a valore e del 6% a volume
Brand, sostenibilità e un aumento di importanza del prodotto biologico rappresentano la triade strategica su cui l’azienda Coop Sole di Parete (Caserta) ha fondato tutta la politica produttiva e commerciale dell’ultimo quinquennio. Se questi fattori di crescita sono già stati premianti negli anni scorsi, oggi stanno rivelando un’efficacia straordinaria che va oltre le migliori ipotesi di avvio campagna.
A sostenerlo è Pietro Ciardiello (Direttore Generale di Coop Sole) che, dati alla mano, fornisce un assaggio dei numeri per l’anno in corso: “Mettendo a confronto il periodo gennaio-luglio con il pari periodo dell’anno scorso, Coop Sole registra un incremento dell’11% a valore (passando da 34 milioni a 38 milioni di Euro), contro un incremento di circa il 6% a volume (passando da 18.700 tonnellate a 19.800 tonnellate), a riprova del riconoscimento qualitativo del prodotto offerto. Anche con le più caute previsioni, la cooperativa chiuderà l’anno con un fatturato ben superiore a 40 milioni di Euro".
E continua: "La netta controtendenza dei nostri risultati rispetto alla generale riduzione degli acquisti di ortofrutta e problematiche annesse, non fa che confermarci quanto avevamo previsto sull’orientamento dei consumi e, cioè, che si sarebbero sempre più spostati su prodotti in grado di far percepire realmente la propria qualità. E così non abbiamo vacillato e abbiamo insistito sulle scelte sopra citate, ovvero:
• Più BIO e più SìBon– una combinazione strategica che si è rivelata imprescindibile per i risultati conseguiti. Ci siamo ritrovati, infatti, di fronte ad un incalzare della domanda di prodotto biologico che fosse, allo stesso tempo, identificato da un marchio ad alto posizionamento qualitativo; richiesta alla quale sarebbe stato impossibile rispondere se a livello produttivo e commerciale non ci fossimo mossi preventivamente e se non ci avessimo fermamente creduto.
Averlo compreso e realizzato ci ha portato oggi ad una crescita a due cifre del prodotto firmato SIBON e del biologico nel suo complesso. Specifichiamo anche che il forte incremento nelle richieste ci è arrivato prevalentemente dalla GDO estera, che quest’anno si è concentrata sul bio molto di più degli altri anni ed ha fatto davvero da stimolo a tutta la nostra domanda.
Di fatto, per i piccoli frutti la produzione di Coop Sole è ormai quasi interamente biologica (100% more e mirtilli e 50% lamponi), tant’è che per questa categoria di prodotti rappresentiamo l’unica azienda italiana in grado di produrre biologico su vasta scala, con 30 ettari già coltivati e altri in arrivo per l’anno prossimo. Ma abbiamo sensibilmente accresciuto anche la quota bio per le altre produzioni, in particolare per fragole e meloni. In più, l’impiego di varietà con buona shelf-life e top di gusto dall’inizio alla fine della produzione ci permette, allo stato attuale, di offrire fragole di qualità per otto mesi all’anno e piccoli frutti per periodi ancora più estesi. Un salto che ha determinato uno spostamento verso il consumo finale anche di buona parte della produzione destinata, in precedenza, all’industria.
• La sostenibilità – E naturalmente nel momento in cui abbiamo avviato una conversione al biologico su grandi numeri, abbiamo impostato anche l’intera produzione della cooperativa su tecniche volte a garantire rispetto ambientale e salubrità dei prodotti; tant’è che il resto della produzione è integralmente a residuo zero. Ma la cura del prodotto prosegue anche nella fase di lavorazione e di confezionamento. La totale riciclabilità nella carta del nostro marchio premium SìBon rappresenta proprio l’emblema delle nostre scelte in tal senso.
Di certo, optare per strategie di questo tipo e rimanervi coerenti comporta investimenti continui e competenze sempre più affinate ma alla lunga si viene ripagati".